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1914_08_02 I SOGNI DI GIUSEPPE


Ани

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I SOGNI DI GIUSEPPE

Edizione “Fratellanza Bianca”

“Una volta Giuseppe fece un sogno. Quando lo raccontò ai suoi fratelli, questi lo odiarono ancora di più” (Genesi, 37:5-22; 39: 1-23)

Spesso nella vita ci poniamo la domanda perché qualche volta ci succedono disgrazie. In genere si pensa che la gente soffre e paga alcuni peccati del presente oppure del passato e si cercano le ragioni per questo. Vediamo che la vita ha fatto la stessa cosa con Giuseppe a causa dei due sogni che lui ha raccontato ai suoi fratelli. Ovviamente, loro hanno interpretato i sogni come se lui avesse delle intenzioni e obiettivi segreti. E per evitare che diventasse il loro capo, nacque in loro il pensiero di farlo fuori. E come vedete, questa non è gente estranea, ma erano i suoi fratelli. Così loro alla prima occasione lo presero e lo vendettero agli ismaeliti, i quali a loro volta lo vendettero a un egiziano ed allora cominciarono gli esami per Giuseppe – Dio esamina il suo carattere.

La vita dell’uomo non è fatta che di esami – essi sono la pietra di paragone, tramite la quale si esamina il carattere dell’uomo. La cosa più preziosa nell’anima dell’uomo è il suo carattere, il quale deve passare attraverso il fuoco – le prove. E solo dopo essere passato  attraverso questo fuoco e aver resistito a tutte le prove, solo allora si potrà dire che l’uomo ha un carattere prezioso, resistente, eterno – ha una casa eterna dove potrà vivere. Il carattere – questa è la casa dell’uomo.  

Vediamo, che su Giuseppe arrivano le sciagure una dietro l’altra; dopo le sciagure provenute dai due sogni ne arrivano altre, di cui parla il capitolo 39, cioè, visto che lui era un giovane bello, la moglie del suo padrone s’innamorò di lui; lei voleva farsi piacere, ma lui disse: ”No, il mio padrone mi ha affidato tutto nelle mie mani, salvo te, tu sei la sua proprietà, il suo diritto, e io non posso fare questo peccato contro Dio.” Noi vediamo che nell’anima di questo giovane uomo regna Il Signore  - ogni cosa che lui vuole fare, prima la misura con questa misura: se è giusto, se è gradevole per il Signore oppure no. Lui sapeva le disgrazie che poteva provocare la sua rinuncia ad eseguire la volontà di una donna come quella, ma nonostante questo ha scelto di soffrire piuttosto che di peccare. Dopo questa prova lui veramente ha trovato la prigione. Ma Il Signore lo aiutò, anche adesso – se revisionate tutta la favola in questo capitolo -  vedrete che Dio non lo abbandona, ma lo porta via dalla prigione dandogli la capacità di interpretare altri due sogni del Re egiziano.

Quando attraversiamo delle prove noi non sappiamo il bersaglio verso il quale Dio aspira. Voi volete andare in Cielo, ma se qualcuno vi chiede che cosa esattamente comprendete sotto le parole Cielo e Paradiso non saprete che cosa rispondergli esattamente. Avete qualche idea del Cielo, ma quella per voi è tanto vaga, quanto sono stati vaghi quei due sogni nella mente di Giuseppe. E veramente, che cosa potrebbero significare i covoni, il Sole, la Luna nei suoi confronti? Ma essi hanno indicato lo svolgimento di alcuni eventi futuri – la sua vendita, la seduzione da parte della donna, la messa in carcere, la sua salvezza e la sua elevazione.

Dunque, quali sono questo regno e questa donna? Egitto è il regno nel quale viviamo noi e la moglie del cortigiano che ci seduce è il mondo. Voi siete i servi, che sono stati venduti, che sono stati cacciati via dai vostri fratelli, siete in Egitto e la moglie di questo cortigiano vi propone di vivere un piacere con lei – il mondo vi offre alcuni beni e vi seduce. Non è male che l’uomo provi piacere, ma ci sono cose proibite.  Quando Adamo fu in paradiso, Il Signore gli ha detto di mangiare tutto, gli ha proibito solo un frutto e per la sua disubbidienza gli sono venute tutte le sofferenze. Anche in questo mondo ci sono cose proibite e se voi provate a mangiare dal frutto proibito di sicuro verrà la sofferenza. A quanta gente piace toccare i soldi degli altri – a loro sono utili per case, piaceri, viaggi all’estero. Giuseppe, però, non vedeva le cose così. Lui poteva avere la benevolenza della moglie del cortigiano, ma ha pensato: “Io preferisco avere la benevolenza di Dio piuttosto che la benevolenza di una donna estranea.” Il mondo è una donna che non ci possiede – domani, quando ha fatto il suo piacere, ci può buttare via. E’ la vostra bellezza esterna che l’attrae.

L’illusione di oggi sta nella seguente cosa: quando la gente ci presenta le riverenze, noi c’illudiamo, pensando che questo è per le nostre virtù. C’è un cantante famoso, noto, ma tutti stimano soltanto il suo talento di cantante, la sua gola; se si rovina la sua laringe, lo cacciano via come se fosse un cencio – tutta la stima si rendeva a una piccola membrana della sua gola. Ancora, abbiamo un grande violinista: tutti lo stimano finché lui riesce a muovere l’archetto, se si paralizza il suo braccio nessuno vuole più sentire la sua musica. Potete essere un predicatore bello, ma tutti vi ascolteranno finché parlate con eloquenza; quando la vostra voce diventa rauca e si arrochisce, vi diranno: “Non vogliamo un predicatore senza voce”. La donna, finché è bella, tutti la cercano, se sparisce la sua bellezza, diranno: “Che venga un’altra al suo posto.” Giuseppe conosceva questa illusione delle cose e realizzava soltanto cose interne, cose resistenti, eterne, che possono sempre dare pace all’uomo e in questo modo lui potrà avere sempre la benevolenza di Dio.

Noi dobbiamo essere attenti alle piccole cause, che proprio quelle portano le disgrazie. Se Giuseppe non avesse raccontato il suo sogno ai suoi fratelli, questa disgrazia non lo avrebbe raggiunto. Nasce la domanda: non sarebbe venuta questa disgrazia in qualche altra occasione? Ci sono prove che non possono essere evitate. Non vi racconterò queste leggi interne, ma dirò che ci sono cose, assolutamente determinate da Dio – se cerchiamo di evitare le piccole, arriveranno le grandi. Per poter neutralizzare le sofferenze dobbiamo prendere una lezione dal comportamento di Giuseppe. Non ci dobbiamo illudere assolutamente che, se oggi stiamo bene, il giorno di domani non cambierà la nostra vita e ci porterà disgrazie che non abbiamo aspettato. Il Destino o La Provvidenza hanno determinato attraverso quali prove deve passare la vita umana e queste prove sono necessarie. Perché sono necessarie? Vi farò soltanto un paragone: per attraversare un fiume profondo voi avete bisogno di una barca; per attraversare l’oceano voi avete bisogno di una nave; così anche per attraversare da un mondo all’altro, avete bisogno di questa nave, che si chiama Fede. E anche queste prove e disgrazie sono necessarie – esse sono il combustibile, questo è il vostro biglietto per il viaggio. Ognuno di voi che vuole cambiare la via della legge necessaria, è una persona stupida. Ognuno che dice: “Perché Dio mi ha dato queste sofferenze?”, chi brontola, è un uomo stupido nel vero senso della parola. Ognuno invece, che dirà: “Voglio imparare il loro senso”, lui è una persona intelligente.

Notate: quando le disgrazie sono accadute a Giuseppe, lui non ha brontolato, ma le ha incontrate con una gioia nell’anima ed ha ringraziato Dio, che quando si era elevato nella casa del suo padrone fino alla posizione di avere tutto, non si è inorgoglito. Quando il suo padrone gli ha dato beni molto più grandi lui non si è lasciato sedurre da quelli che gli offriva la moglie, perché ha detto a se stesso: ”Io devo eseguire una legge – non dovrò peccare”. Allora, il piacere in questo senso è un peccato.

In che cosa consiste il peccato? Ogni cosa che non produce, non ha un frutto o un embrione in sé, è un peccato. Una donna che ruffianeggia, che fornica senza partorire, fa un peccato. La concezione espia il peccato. Ogni atto, che non porta in sé la Vita, è uno spreco delittuoso dell’energia Divina. Quando qualcuno vi provoca a fare un peccato, lui vuole che voi spendete la vostra energia Divina. Bevete un bicchiere di vino – il giorno dopo avete un mal di testa; che cosa avete acquisito, siete mica diventati più nobili – no. Perché desiderare e fare delle cose che non donano niente al nostro carattere? Tutti ci dobbiamo limitare soltanto nei limiti di quei piaceri che sono permessi, legittimi, naturali. Prendete come esempio un ragazzino e una ragazzina che giocano con i cavallini e con le bambole – queste cose portano loro un certo piacere, ma da un’altra parte sono anche educativi – li preparano per diversi mestieri. Così anche per gli adulti ci sono certi piaceri nella vita, che potrebbero essere utili, ci sono però piaceri che sempre portano con sé la distruzione dei sentimenti umani, delle forze umane e della salvezza umana. La vita innaturale, il cosiddetto amore segreto, illegittimo, che esercitano alcuni uomini e donne, ha una funzione distruttiva sia sul cuore che sulla mente. Voi volete bene a qualcuno: chiedete a voi stessi se questo è gradevole a Dio, se porta utilità a chi volete bene, se non pervertite la sua anima e la sua mente.

Giuseppe era giovane, immacolato; una donna depravata ha voluto profanarlo, ma lui non ha ceduto alla sua seduzione per macchiare il proprio nome, dal quale, se fosse ceduto, non sarebbe rimasto neanche un ricordo. Notate, prima la donna, Eva, fu messa alla prova e non ha resistito, dopo di che – anche il suo uomo; adesso si mette l’uomo alla prova. Fu quello stesso serpente che ha sedotto Eva nel giardino. “Vedi, se assaggi da questo albero, che conoscenza, che forza avrai – diventerai come Dio!”. Eva ha ceduto e ha detto: “Per la gloria io sono pronta, lo posso fare” – perché questo era un tradimento per la sua forma. Lo stesso serpente si è presentato anche a Giuseppe sotto la forma di una donna e gli ha detto: “Vieni con me”, ma lui le rispose di “No!”. Dopo sono venute le sofferenze, ma è venuta anche l’elevazione. 

L’uomo e la donna rappresentano due grandi principi, due grandi forze ragionevoli, che agiscono: la prima forza chiamiamo attiva, l’altra – passiva; la prima – funzionante, l’altra – ricettiva, due processi nella Natura, che si alternano. Dio non dà sempre, qualche volta prende – Lui in un senso dà, in un altro prende. Da una parte l’oceano manda umidità sulla terra, da un’altra parte – attraverso i fiumi questa umidità ritorna di nuovo nell’oceano. In questo senso l’uomo e la donna sono due principi, che lavorano: uno dei principi – creativo, chiamato uomo, Dio; il secondo – passivo, chiamato donna, o Signore – è sempre lo stesso. Pertanto dobbiamo essere in tutti i due momenti della Vita fedeli a questi principi. Se il mondo esige che acquisiamo dei beni, li acquisiremo soltanto se resisteremo a questo supremo principio Divino. Se siete fedeli a Lui, tutti i sogni e i desideri della vostra mente  e del vostro cuore si possono ottenere. Li otterrete solo in un modo – tramite Dio, solo Lui potrà soddisfare i vostri pensieri e i vostri desideri. La madre alleva il bambino, il maestro educa l’allievo; come il bambino non si può allevare e crescere senza la madre, così anche l’allievo non può imparare senza il suo maestro. Giuseppe ascoltava la voce del suo Maestro, che era dentro di lui – di Dio, Chi gli insegnava ad obbedire alla grande legge del moto e della messa in moto della Vita.

Tutte le nostre brame nella Vita devono essere dirette a questo – sviluppare il nostro carattere. Come? Il carattere è assemblato da pensieri e desideri, da forze positive. Non dobbiamo concepire la vita così, come la concepiscono alcuni adesso – in questi ambiti limitati, come la concepisce uno scienziato, un dottore, un filosofo. No, noi dobbiamo concepire la vita così come l’ha limitata Dio. Tutta la gente vede le cose parzialmente: la scienza moderna fa vedere solo una parte delle cose; il genio di un musicista virtuoso prende solo una piccola parte dello spazio, la mente di un filosofo – anche, la forza di un uomo sano è limitata soltanto nei suoi muscoli. Ma dicono alcuni: “Forte di cervello”.  Un uomo può essere forte di cervello solo quando la sua forza è collegata con tutte le leggi Divine e quando lui è in armonia con tutti gli esseri che lo circondano – dai più inferiori ai supremi. Allora il suo carattere forte, potente può fare tutto, perché tutti gli esseri collaborano con lui. Quando siamo contrari a queste leggi Divine, si manifesta questa contraddizione nella nostra mente e tutti gli insuccessi che incontriamo nella vita.

Perché qualche volta non riusciamo? Noi esitiamo, vogliamo fare bene senza renderci conto che ciò che facciamo non è bene. Noi pensiamo che quello che intendiamo è intelligente e che si realizzerà – facciamo di tutto, di qua, di là, avanti e indietro, ma non va. Qualche volta ci stupiamo perché non progrediamo, perché la nostra memoria si indebolisce, perché è ottusa. Noi stessi continuamente confondiamo la nostra vita a fondo. Si può intorbidire l’acqua mentre stai pescando, ma intorbidirla continuamente – anche dopo che hai pescato tutto il pesce, non si deve. Spesso la donna si arrabbia con l’uomo e gli intorbidisce l’acqua.

  • Che cosa vuoi?
  • Un vestito.
  • -D’accordo, eccoti un vestito – dice l’uomo.

Il lago si schiarisce. Domani la donna vuole pescare di nuovo, di nuovo intorbidisce l’acqua – adesso ormai vuole un abito di seta, un orologio, vuole andare a fare una passeggiata.

  • D’accordo, ecco – le risponde l’uomo.

Però questo uomo un giorno fallisce, non ha soldi e che cosa fa? – Scappa. Vuol dire che il lago si prosciuga e perde il pesce e anche l’acqua. Allora che cosa va a intorbidire la donna? Intorbidire in continuazione la vita, disturbare noi stessi, questo non significa capire la vita. Intorbidiamo, intorbidiamo, alla fine moriremo. Avete mai pensato che cos’è la morte? E’ dipinta nei quadri – un uomo composto da ossa e con una falce in mano. Avete provato se è così? – “No, mia mamma e mia nonna mi hanno detto che è così”. Può darsi che questo sia vero, ma avete capito il senso di queste ossa, perché la morte è presentata come un uomo senza muscoli?  Dovete essere puliti come le ossa, che sono bianche – allora dovete essere virtuosi. Ogni cosa che non è pulita sarà gettata via; soltanto La Virtù non sarà toccata. Pertanto avete un emblema per non essere intaccati; se trasgredite la legge Divina sempre, sarete toccati. L’uomo deve avere paura della punizione prima, e non dopo aver peccato. La salvezza è nell’organizzare della nostra mente, del nostro cuore e del nostro corpo – questo è il nostro compito in terra.

E per questo noi abbiamo un esempio meraviglioso nell’Antico Testamento – il più grande carattere nella persona di Giuseppe. E quando leggiamo questi capitoli della Genesi dobbiamo studiare bene il carattere di Giuseppe. Non pensate mica che lui era stupido: lui era molto intelligente e per questo, come vedete, suo padre gli voleva bene – il voler bene sempre è dovuto alla Saggezza. Ma Giuseppe contemporaneamente aveva anche un cuore nobile. Suo padre comprendeva questo, ma i suoi fratelli hanno pensato che il loro padre gli voleva bene per alcune qualità esteriori e per questo lo hanno venduto. Ma in qualsiasi condizione lo mettessero, il suo carattere lo avrebbe elevato, come lo ha elevato. Per le sue virtù preziose il suo padrone lo ha messo in una posizione alta. Un’altra prova lo ha messo in carcere, ma anche lì si è elevato. E alla fine Il Signore lo ha tirato via dal carcere, dove lui ha passato due anni – il tempo determinato per la prova. E qual è la vostra prigione? Il vostro corpo attuale. Un giorno dovete uscire da questa prigione – sporca, non igienica. Finora voi avete fatto la comunione, ma non sapete quale emblema rappresenta il vino: il panettiere doveva essere decapitato ed il coppiere – rimesso al suo servizio. Uno dei principi nella vita – quello attivo – si deve sempre sacrificare, ma il vino deve entrare per rinfrescare la vita. Esso ha una grande forza, ma visto che la gente moderna non è anticipatamente preparata, si eccita bevendolo – loro non hanno l’organismo tale da poter favorirsi usandolo. Quando il vino entra nella bottiglia e inizia a fermentare, la bottiglia si spacca.

Ma torniamo al carattere di Giuseppe. Vediamo che dentro di lui c’era una mente sobria, ragionevole, che ha percepito quali sono le leggi fondamentali della vita. Lui aveva un cuore nobile e non voleva in nessun modo tradire la promessa che aveva fatto a Dio – „”Io ho dato la parola d’onore al mio padrone, ma anche al Signore che lo servirò fedelmente e non li posso tradire”.  Pertanto lui non era un giovanotto da andare sulla via delle inclinazioni e dei desideri del male; in ogni caso lui è stato guidato dalle brame nobili ed aveva una mente e un cuore equilibrati.

Per poter far vivere in noi il Signore, la nostra mente ed il nostro cuore si devono trovare in armonia, devono essere equilibrati, se tra di loro nasce una discordia, il Signore non vive in noi. Ci sono posti dove vivono in anarchia, come adesso è in Serbia e in tutto i mondo, perché la mente ed il cuore della gente non sono in armonia, perché tutti vogliono prendere di più e nessuno dà. Ognuno cerca di derubare il proprio vicino e per questo ci sono collisioni tra di loro – questa è una legge generica che vale sia tra i piccoli, che tra i grandi esseri.

Tanti vogliono vivere: alcuni vivono ancora dai padri e raccontano i sogni che hanno visto; altri sono nella seconda categoria – venduti dai propri fratelli in Egitto, nella casa di questo cortigiano, dove sono sottoposti alle seduzioni di sua moglie; i terzi sono nella prigione. La situazione migliore è presentarvi davanti al Faraone. Ma prima di presentarvi davanti al Faraone dovete passare tre tappe – queste sono tre scuole, tre corsi: il primo – dal padre, il secondo – da questa donna, che lo esamina quanto è casto. E Giuseppe ha fatto l’esame perfettamente – ha lasciato il suo vestito ed è scappato puro. Che cosa vuol dire lasciare il tuo vestito? Questo vuol dire lasciare la mantella della tua anima – la carne. Il mondo ti dice come quella donna: “Vieni con me, io sono molto bella, altrimenti entrerai nella prigione” – ti sta esaminando se ti lascerai sedurre oppure seguirai la legge Divina. Ma ti dovrai privare da tutti i beni che ti seducono, devi vincere le seduzioni e seguire la legge Divina. Credete in Dio, abbiate fiducia in Lui e di sicuro vi aspetta un grande futuro come Giuseppe. Su questo non ci possono essere due opinioni.   
Io vi faccio vedere qui come un giovanotto che va sulla via indicatagli da Dio si eleva da un semplice pastore alla posizione più alta in Egitto – non tramite furti, bugie e omicidi, ma con una abnegazione davanti alle sofferenze e con rispetto alla legge Divina. Pertanto la Saggezza e la Conoscenza, che potete avere nella vostra mente, la Bontà che potete avere nel vostro cuore – solo quelle vi possono aiutare. Non vi lasciate indagare mai dalle cose esteriori, che potrebbero allettare i vostri occhi, quali siano loro – mori/e o biondi/e. Purché siano le vostre mani ed il vostro viso tali o altri, questo dipende dal vostro cuore – quali sono la vostra mente ed il vostro cuore, tale casa vi creerete, tali saranno le finestre dentro di essa. Tramite la sua mente ed il suo cuore un uomo può sempre cambiare la sua posizione esteriore nella società – da un povero diventare un ricco, ma lo cambierà solo se rispetta le leggi Divine.

Se iniziamo a vedere la seconda parte del carattere di Giuseppe – quando i fratelli si sono presentati a lui, vedremo che lui non si è vendicato, ma ha pianto insieme a loro ed ha riversato tutto il suo amore per loro. Pertanto se nella nostra vita qualcuno ci ha fatto un guaio, non lo dobbiamo misurare con la stessa misura. Pensare male, vendicarsi, sparlare – questo non è un carattere. Un carattere è perdonare – solo cosi ti potrai elevare fino a un grado di nobiltà.  E questo esempio lo vediamo in Cristo: quando fu sulla croce e Lo prendevano in giro, Lui ha detto: “Perdonali, Signore!” Verrà il tempo che vi chiederanno: “Avete perdonato a quelli che vi hanno offeso, che vi hanno venduto?”

Un padre dice al suo figlio: ”Tu non diventerai mai un uomo”.[1] Il figlio va all’estero per studiare, torna, si eleva nella società, diventa un amministratore e la prima cosa che fa è mandare un paio di gendarme per portargli suo padre, lo hanno portato da lui ed il figlio gli chiese: “Eh, che cosa pensi, non diventerò mai un uomo?” Allora il padre gli disse: “Pensi che quello che hai fatto è stato molto intelligente, è così che dovevi portarmi qui, per spaventarmi? Tu sei un uomo che non sa ragionare, che non sa che cosa fa. Tu dovevi mandarmi una vettura per portarmi”. Questo è il modo che usiamo anche noi – vogliamo spaventare la gente. “Se Dio mi desse forza, io so come amministrerei –impiccherei”.  Da migliaia di anni la gente usa sempre questo metodo – tutti si picchiano e tutte le case piangono. Ma quanto è migliorato il mondo? Neanche un po’. E’ soltanto l’Amore che potrà introdurre elementi nobili nell’anima umana. Anche la punizione è utile soltanto quando è inflitta dall’Amore – per sradicare le cose cattive. Ma chi con la sua operazione taglia carne sana, non è un chirurgo intelligente, ma è stupido. Pertanto quando venite nella vita, ecco che cosa dovete fare: dovete rispettare la legge fondamentale – tra la vostra mente ed il vostro cuore ci deve essere un equilibrio.

Tanti dubitano se esiste Dio. Alcuni di voi diranno: “Crediamo che c’è”. Ma se vi mettessero al posto di Giuseppe, direste: “Se ci fosse Dio, non mi avrebbe messo in prigione. Prendermi da mio padre, da mia madre, lasciare che mi vendono i miei fratelli – è questo il Dio? Non credo!”. Dovete accettare tutte le sofferenze dalla mano Divina e quando verranno, dovete gioire – le sofferenze sono quella pietra, con la quale innalzerete le scale della vostra casa, questi formeranno il vostro carattere. Essi sono il filo congiuntivo tra l’uomo e Dio – solo attraverso esse si può passare da un mondo in un altro, migliore. E non c’è una cosa migliore per il vostro sollevamento dalle sofferenze. E’ vero, per voi le sofferenze sono repugnanti, ma in realtà esse sono la più grande benedizione. Quando un’anima ha sofferto lungo tempo, le sofferenze daranno i frutti ed essa inizierà a gioire. Se le radici degli alberi non avessero succhiato i succhi vitali, noi non avremmo potuto usufruire dalla frutta dolce; se la madre non avesse sofferto, se non avesse portato nel suo ventre, avrebbe avuto un bambino per gioirne? Se il padre non avesse abnegato la sua vita individuale avrebbe gioito? Se un maestro non fa gli sforzi, potrebbe avere allievi che lo stimano? Chi, se è stato sdraiato sulla schiena è stato portato in Cielo ed è stato posato lì in una posizione alta? Dall’una all’altra parte del mondo la vita è assemblata solo da sofferenze – esse sono come le sculture dello scultore, che tramite loro crea una statua. Quando impariamo il senso profondo delle sofferenze, capiamo che questo è un processo che forma il nostro carattere.  E quando batteremo con il martello gli ultimi colpi per la finitura del nostro carattere, allora si sospenderanno le sofferenze ed uscirà la grande statua della nostra vita. Noi ci prepariamo per andare in Cielo. Che cosa porteremo lì? – Il nostro carattere – esso è la nostra ricchezza.

A voi piace essere uomo o donna – belli, snelli, con maniere nobili, ma quando entrate nel mondo che cosa dirà la gente, se non siete nobili di carattere? Diranno che nella vostra persona vedono un uomo con delle virtu’? Quando un uomo non ha la bellezza fisica, ma ha una mente sana e un cuore buono, la gente dice: “Ecco un uomo con carattere”. E questa è la migliore lode che ci può dare il mondo. Se avessimo tale mente e tale cuore, il mondo avrebbe bisogno di noi. In Egitto durante i tempi del Faraone c’erano molti egiziani illustri; perché il Faraone non ha messo loro al primo posto, ma ha messo uno straniero? Per i suoi lineamenti belli? No, per la sua mente e la sua bontà. Se siamo come lui, il mondo ci assegnerà lo stesso posto; se siamo stupidi, il mondo ci rigetterà. La gente di oggi conta sulla cosa opposta – dicono: “Un uomo non deve essere virtuoso, perché la virtù è una stupidaggine.” Non capiscono che cosa stanno dicendo. Le cose esterne, le cose estere si possono prendere anche nel giorno della Pasqua, il carattere però rimarrà per sempre dentro di noi – proprio esso è la cosa più preziosa.

Oggi vi trovate con le stesse prove, siete preoccupati come gli egiziani nei tempi in cui viveva Giuseppe – non sapete che cosa può succedere nel giorno di domani, il destino, il futuro non è nelle vostre mani, quale svolta prenderanno gli avvenimenti non potete prevederlo. Ma il destino sarebbe stato nelle vostre mani se avreste la fede e la fiducia in Dio, così come le aveva Giuseppe. Allora voi di sicuro cambierete il vostro destino, dovunque siate, in qualsiasi situazione vi mettessero  – come l’olio voi uscirete sopra l’acqua. La prima condizione per questo è non avere paura e non preoccuparvi. Dovete avere coraggio e decisione, non essere paurosi – la paura deve retrocedere il posto alla prudenza. Dovete esitare soltanto quando non avete deciso se qualche questione è giusta o no, ma quando l’avete decisa e siete convinti che è giusta, ad ogni costo la dovete annunciare e difendere. Giuseppe ha messo apertamente la questione davanti alla donna: “Con te non posso fare questa cosa.” Le conseguenze brutte sono venute, veramente – lo hanno preso, lo hanno messo nella prigione, ma Dio era con lui.

Quando state costruendo il vostro carattere, ci vuole pazienza – esso è la fondamenta delle cose. E noi vediamo nel carattere di Giuseppe proprio una grande pazienza – lui assolutamente non si è preoccupato nella prigione, ha lavorato, ha studiato, pronto per sopportare tutto. La pazienza è un tratto del carattere, con il quale l’uomo non nasce, ma si acquisisce con degli sforzi. Tutte le sofferenze nel mondo hanno come obbiettivo solo formare la pazienza dentro di noi – imparare ad essere pazienti, ad essere imperturbabili, a guardare con fede verso il futuro e qualsiasi avversità e delusioni avessimo, di non scoraggiarsi. La fanciulla dice: “I miei sogni sono di sposarmi a seconda del mio ideale”, ma dopo che si sposa dice: “La mia vita si ferma”. No, lei è all’inizio della vita. Alcuni dicono: “Ho perso i miei soldi”, non importa, tu sei all’inizio della tua vita, non hai perso niente. – “Ho perso la mia salute” – tu sei all’inizio della tua vita, acquisisci un’altra salute. In qualsiasi situazione saremo messi, noi dobbiamo sopportare e confidare in Dio fino all’ultimo minuto. Questa nostra fede deve essere profonda in tutti i nostri lavori.

Alcuni vogliono avere una buona società, essere circondati da brava gente. Giuseppe, essendo straniero, viveva in mezzo a gente estranea, ma lui è riuscito con il suo cuore e con la sua mente a fare di questa gente buoni amici. – “Ma, dicono alcuni, la gente è peccatrice”. Di questi peccatori proprio fatevi degli amici – tra di loro ci sono anime nobili. Il cristiano moderno dice: “Lui non è credente, lui è ancora verde”. Ma si può maturare prima di essere stati verdi? La roba che cresce dalla terra prima è verde, non matura immediatamente, il verde è un processo attraverso il quale si succhiano i succhi e quando si raccolgono inizia la maturazione. – “Ma mi offende che sono verde.” Molto bene, che sei verde, lui non ti offende – se sei una persona nobile, lavorando un giorno maturerai. Chi non è verde non può maturare; se non è verde, sarà secco, ma nel secco non c’è un processo di sviluppo. Se siete verdi, io sono contento per voi – è un tratto nobile essere verdi, quando maturerete, diventerete gialli come l’oro. Tutti amano i soldi – la maturazione. C’è gente che non è maturata. Sapete che cosa sono i soldi? – Essere maturati.

La vita consiste nello sviluppo graduale del verde fino alla maturazione – questo processo nella scienza si chiama sviluppo, evoluzione. Esso è necessario finché tutta la gente conclude il processo dello sviluppo e acquisisce tutte le conoscenze e tutta la bontà del suo cuore. Quando acquisiranno tutti questi succhi, Il Signore invierà la Sua ricchezza e la frutta dentro di noi maturerà. Allora si manifesterà il Signore. Finche’ siete ancora verdi, Lui ci guarda da lontano, quando maturerete, di sicuro verrà e raccoglierà i vostri frutti maturi, perché essi gli sono utili.


Quando inizierete a capire, a distinguere le cose essenziali da quelle secondarie, quelle transitorie dalle durevoli, quando il vostro carattere sarà fatto e si invigorisce, quando questi  frutti sugli alberi del vostro giardino iniziano a maturare, allora voi sarete portati fuori dalla prigione e presentati davanti al Padrone di questo mondo per dire l’interpretazione dei due sogni della Vita. E porterete la verità non come prigionieri, ma come liberi. Allora la verità sarà come una corona sulla vostra testa e i covoni sul campo si inchineranno ed il Sole e la Luna e le undici stelle sul Cielo vi saluteranno. E allora capirete il senso profondo della vita sulla terra. Allora Il Signore si manifesterà e si stabilirà il Regno Divino sulla Terra.

2 agosto 1914 , Sofia

 

Traduzione dal bulgaro all’italiano: Jeni Dobreva

Redazione: Katia Giannotta

 

[1] Nel senso di un essere umano degno.

 

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