Ани Публикувано 10 Декември, 2022 Сподели Публикувано 10 Декември, 2022 Non dovrò berlo? Discorso pubblico del Maestro, tenuto il 22 di Ottobre 1916 a Sofia. “Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?” Giovanni 18:10 “Se qualcuno, a qualsiasi popolo, lingua o nazione appartenga, reca offesa al Dio di Sadrach, di Mesach e di Abdenego sarà tagliato a pezzi e la sua casa trasformata in un letamaio. Nessun altro Dio può compiere una simile liberazione.” Daniele 3:29 “Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?” Tutti sanno che cosa è il calice. Il calice è parte integrante della vita attuale. È indispensabile per tutte le feste e tutti i divertimenti. Vi versano dentro vino, grappa, varie bevande alcoliche. Anche i dottori utilizzano lo stesso calice. Essi sciolgono le medicine dentro e le danno ai bambini piccoli, che ne rimangono disgustati. Cristo dice ai suoi discepoli: “Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?” Questo calice rappresenta un processo dello sviluppo umano; è il simbolo di qualcosa. Si è notato che i fiori di tutte le piante fanerogame hanno la forma di un calice. Bere dal calice di Cristo vuol dire passare attraverso un certo processo, interiore oppure esteriore – che può essere fisico, sentimentale oppure mentale. I tre giovani – Sadrach, Mesach e Abdenego, gettati da Nabucodonosor in una fornace ardente, rappresentano le manifestazioni di tre caratteri diversi. È raro incontrare tre persone che abbiano lo stesso carattere oppure che siano dello stesso parere. Quei giovani si distinguevano per il loro elevato sviluppo mentale, morale e spirituale, che fu messo alla prova nella loro vita. Essi rimasero fedeli alle proprie convinzioni. Quando i Babilonesi vollero imporre loro le loro concezioni sociali e religiose, essi non obbedirono. Nella vita ci sono dei principi a cui l’uomo deve rimanere fedele. Solo in questo modo egli si può sviluppare correttamente. Chi non sopporta quei principi, dovrà subire le conseguenze della propria deviazione. La prova in questione riguarda non solo il singolo individuo, ma anche la casa, il popolo e l’intera umanità. Non dovete stupirvi quando succede che l’individuo, la casa, il popolo e tutta l’umanità di oggi vengano sottoposti a questa prova. – Da chi? – Dal mondo nuovo oppure da Dio. Tutti passano attraverso la prova dei tre giovani. Essi rappresentano i tre grandi principi attivi nell’uomo. Quando tra lo spirito, l’anima e il corpo dell’uomo non esiste unione, allora non si può ottenere niente. Molti predicatori hanno parlato del verso dei tre giovani nella fornace ardente, ma esaminandoli in modo diverso da quello in cui li esamino io. I tre giovani rappresentano tre caratteri fermi. Un vero uomo è quello che supera l’esame con successo. Lo studente oppure l’allievo riceve un diploma di fine studi dopo aver superato gli esami con successo. Lo stesso vale anche per la vita sociale, vale anche per la natura. Tutti gli esseri viventi, dai più piccoli a quelli più grandi, vengono sottoposti a un esame, dopo il quale prendono il posto a loro destinato. Finché non passano i severi esami della vita, gli uomini la considerano in maniera superficiale. Gli uomini cercano il benessere, la felicità, ma non li trovano. Può cercare e trovare la felicità soltanto colui che sa che cosa essa rappresenti e dopo averla trovata, la può mantenere per sempre. In questo modo la gente cerca anche l’amore. Sapete che cosa è l’amore? Direte che provate amore. L’uomo prova delle cose piacevoli, ma anche delle cose spiacevoli, comunque tutto questo non è amore. Tutto nella vita è una manifestazione dell’amore, ma in effetti sono pochi quelli che sanno che cosa sia l’amore. Non esiste uno scienziato, un filosofo oppure uno scrittore che possa definire precisamente che cosa rappresenti l’amore. Direte che Dio è Amore. State dicendo che Dio è Amore senza capire il senso dell’amore. È una questione che ha a che fare col futuro. Tra migliaia di anni l’uomo avrà un’idea chiara dell’amore. Fino a quel tempo attenetevi all’amore secondo le vostre concezioni. Adesso esaminiamo il carattere dell’uomo. Il carattere sottintende stabilità. È la sua qualità più importante. Un carattere stabile è quello che in tutte le circostanze della vita rimane sempre lo stesso, cioè non cambia. Se nelle difficoltà l’uomo cambia il proprio carattere, si dice che egli non ha carattere. Tutte le creature che non hanno carattere sono impersonali, vale a dire sono privi di individualità. Per poter sviluppare la qualità principale del proprio carattere - la stabilità - l’uomo passa attraverso quattro processi, cioè attraverso quattro gradi di sviluppo: il processo della subcoscienza, della coscienza, dell’autocoscienza e della supercoscienza o la cosiddetta coscienza cosmica, Divina. L’uomo di oggi è arrivato fino all’autocoscienza. In questa coscienza si nascondono le condizioni per la caduta dell’uomo. L’uomo vuole dominare il mondo e dice: solamente io vivo, perciò tutti mi devono servire. Quando sto bene io, stanno bene tutti; quando sto male io, stanno male tutti. Questa concezione dell’uomo creò le due dottrine filosofiche: il pessimismo e il positivismo. Quando l’uomo è malato, quando i suoi affari non vanno bene, egli è pessimista. Quando è sano e i suoi affari vanno bene, egli è ottimista. Queste concezioni non determinano in alcun modo lo stato dell’universo. Queste sono le concezioni soggettive dell’uomo, che non hanno niente in comune con le grandi ed inalterabili leggi di Dio. Qual’è lo scopo finale della vita? Per l’uomo lo scopo finale della vita umana è trovare la qualità principale del proprio carattere; trovare il punto d’appoggio della propria vita; trovare suo Padre e ritornare alla sua casa Paterna; trovare il proprio Maestro ed assumersi il lavoro che dovrà terminare. – Che cosa farò una volta terminato il mio lavoro? Fare una domanda del genere vuol dire non comprendere lo scopo finale della vita. Il lavoro non finisce mai. Terminare un lavoro vuol dire iniziarne un altro. Sapendo questo non chiedete mai qual’è lo scopo finale della vita. Fate tutto il possibile per terminare il lavoro iniziato. Non posponete il vostro lavoro. Solo in questo modo vi sentirete felici. Dirigete la vostra mente e il vostro cuore sul lavoro che vi è stato assegnato. E solo dopo aver finito il lavoro assegnato, l’uomo ha il diritto di chiedersi perché sia venuto sulla terra. La risposta è semplice: sei venuto sulla terra per imparare e per lavorare. Cristo dice: “Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?” Ogni uomo ha un calice sia amaro che dolce, che si alternano uno dopo l’altro. Tramite il calice amaro la vita umana viene costantemente purificata. – Perché si deve purificare? – La vita umana è simile a una sorgente che viaggia per un lungo periodo e lungo il suo percorso raccoglie diversi residui che la imbrattano. Perché la sorgente si possa purificare, l’acqua deve passare per una serie di strati sabbiosi. In questo modo l’acqua viene filtrata e assume la sua purezza primaria. Ecco perché Dio di tanto in tanto vi dà un calice amaro per poter purificare la vostra vita. Dopo essere passato attraverso l’esperienza del calice amaro diverse volte, capirete perché dovevate berlo. Il calice amaro libererà la vostra vita da tutte le impurità. – Che cosa rappresentano le impurità? – I cattivi pensieri e desideri dell’uomo. Essi sono gli elementi che provocano corruzione nella vita e nel carattere dell’uomo, distruggendoli. In questo modo l’uomo perde la sicurezza nella sua vita e comincia a temere di ammalarsi, di invecchiare, di perdere la sua ricchezza. Ciò che si teme diventa realtà. Qual’è la filosofia di tutto ciò? Nella paura l’uomo immagina le cose come non sono. Un viandante fu sorpreso dalla notte in una zona montana dove doveva pernottare. Quanto più buio diventava, tanto più smarriva la strada. Improvvisamente il suo piede scivolò ed egli sentì di cadere in un precipizio, ma riuscì ad attaccarsi al ramo di un albero, rimanendo così sospeso per qualche ora. Alla fine le sue mani diventarono tanto fiacche che gli era impossibile tenersi al ramo dell’albero. Prima di cadere nel precipizio egli cominciò a gridare, a congedarsi dai suoi vicini. Quando disse addio a tutti, lasciò il ramo al quale stava attaccato, aspettando la morte. Ma rimase molto sorpreso quando capì che, il precipizio di cui aveva paura, era profondo solo 15 centimetri. Spesso voi stessi vi tenete a qualche ramo e gridate: addio, sto per morire! Ma quando lasciate andare il ramo, vedete che il precipizio sotto è profondo soltanto 15 centimetri. In questo modo l’uomo aumenta da solo le proprie sofferenze. Il nuovo insegnamento vi dice che il precipizio sotto voi è profondo solo 15 centimetri. Lasciate il ramo senza paura e vi convincerete che le mie parole sono verità. Prima di arrivare alla verità l’uomo ha paura e dice: che cosa mi succederà? – Nella vita non c’è niente di spaventoso. Lascia andare il ramo al quale ti tieni e vedrai che il precipizio sotto di te è profondo soltanto 15 centimetri. – E se muoio? – Non è spaventoso neanche questo, sotto di te vi è sempre la stessa profondità di soli 15 centimetri. Un giorno vi convincerete da soli che la paura, che vi ha preso e che vi tiene fortemente, è infondata. È calmo e tranquillo dappertutto. Provate il nuovo insegnamento nel quale è nascosta la verità della vita. La verità si può sempre provare perché essa stessa è vita. Cristo, per primo, capì il senso della vita e il suo obiettivo finale e bevve il calice amaro senza pentirsene. Se Cristo non avesse bevuto il calice amaro, il mondo sarebbe stato privo di ogni bene. Che cosa si nasconde nel calice amaro? L’Amore di Dio. Direte che porta sofferenze. Senza le sofferenze la foglia del calice amaro non può cadere. Dunque senza le sofferenze, non può dare il frutto della vita. Cristo è il frutto vivente sull’albero della vita. Non comprendendo le leggi della vita i discepoli di Cristo dicevano: “Maestro, non esporti alle sofferenze!” Questo sottintende: Maestro, non fiorire. Cristo sapeva che era il tempo che Egli fiorisse e fruttificasse. Se non fosse fiorito e non avesse fruttificato, non ci sarebbe stato il frutto. Il frutto portò la grazia all’intera umanità. Quindi quando il calice amaro viene anche per voi, saprete che è arrivato il tempo di fiorire e fruttificare. Dunque non dispiacetevi delle vostre sofferenze. Solo tramite la sofferenza l’individuo, la famiglia, la società, il popolo e l’intera umanità si nobilita. Cristo doveva fiorire per primo sull’albero della vita e dare il frutto vivente che guarisce. In questo frutto è nascosto il nuovo insegnamento, che porta gli elementi della pace interiore e della serenità. Solo in questo modo l’uomo entra nella coscienza cosmica dell’universo vivente, nel quale tutti gli esseri elevati, tutti gli angeli e tutto il cielo servono Dio. Quando l’uomo è buono, ovunque lo sistemino, sia all’inferno che in paradiso, egli sta bene dappertutto. Se fosse cattivo, starebbe male anche se lo sistemassero in paradiso. I tre giovani passarono attraverso la fornace, ma non bruciarono. Insieme a loro entrò un quarto che assomigliava a Cristo. Quando l’uomo passa attraverso il fuoco troverà il quarto elemento, cioè lo Spirito chiamato dai filosofi “sé superiore” – il principio Divino nell’uomo. Dal punto di vista dei cristiani questo significa unirsi a Dio. Questo sottintende vivere in armonia e non unire le tue mani con qualcuno, tenersi mano nella mano. Se prendete alcuni toni consecutivi, distinguerete chiaramente ogni tono separatamente. Se però prendete alcuni toni, combinati armoniosamente, formerete un accordo, una consonanza oppure un’armonia. Dico: entrate nella vita Divina per cominciare a vivere nella Sua armonia. Dio non ha bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno di Lui. Egli non ha voglia di assorbirci e spersonalizzarci. L’unica Sua aspirazione è quella di indirizzarci sulla strada della comprensione. Egli è il Maestro delle anime che vogliono comprenderLo. Solo in questo modo l’uomo può essere intelligente, buono, bello, sano e vivere in armonia. – Allora perché sono necessarie le sofferenze? – Esse arrivano come ostacoli indispensabili per ottenere l’armonia. L’armonia è irraggiungibile senza ostacoli. Può il treno muoversi su una superficie liscia e arrivare all’obiettivo finale del suo movimento? Se il percorso del treno risulta scorrevole, le sue ruote si muoveranno senza che il treno vada avanti. Perché il treno possa andar avanti, versano sabbia lungo il suo percorso ed esso inizia ad andar avanti. La sabbia è un ostacolo e senza di esso il treno rimarrà al suo posto. Non pensate di sentirvi felici, se il vostro percorso è scorrevole e senza ostacoli. Gli esseri ragionevoli, che capiscono le leggi, versano subito sabbia sulla vostra strada perché le ruote della vostra vita vadano avanti. Direte che la vostra felicità viene turbata. È un disturbo apparente. Quando avanzerete, capirete il senso degli ostacoli, cioè delle sofferenze. Dici: i miei capelli sono diventati bianchi per le sofferenze. – Pure questo è a fin di bene – dipende da che cosa ti stai preparando. Se tu fossi una tela per vestiti, sarebbe meglio che tu sbiancassi. Se tu fossi un suolo, sarebbe meglio che tu annerissi. Il suolo nero dà la frutta migliore, il grano migliore. In questo senso vorrei che tutto il suolo fosse nero. Cristo dice: “Questa è la vita eterna, che io conosca Dio, che io conosca l’Amore.” Questo è il frutto divino che porta armonia a tutta l’umanità. Soltanto colui che è pronto a soffrire fiorirà, fruttificherà e darà frutto. – Se fossi stato un frutto, mi avrebbero mangiato. – Che ti mangino. Tu hai un seme dal quale nascerai un’altra volta. La forza della tua vita sta nel seme. Finché l’uomo non dimostra la sua forza, non può svilupparsi. Sapendo questo non abbiate paura delle sofferenze e delle difficoltà. Tutti gli uomini, tutti gli esseri passano attraverso di esse. Le supererà solamente colui che è pronto a lasciar andare il ramo a cui si sta tenendo. In questo modo egli vedrà che il precipizio che teme è profondo solo 15 centimetri. Tutte le difficoltà sono superabili. Ho visto degli uomini che non potevano morire facilmente. Quando viene l’ora, essi cominciano a scalciare, non possono separarsi dal corpo. Dico: rilassati, che l’anima tua esca liberamente. Sotto di te ci sono soli 15 centimetri di profondità. Anche i vicini del morente hanno paura della morte. Gli danno le medicine, gli fanno iniezioni per poter allungare la sua vita un po’ di più, ma non ottengono niente. Lascia il ramo, sotto di te c’è una profondità di soli 15 centimetri. Alzati in piedi e di’: grazie a Dio mi sono salvato da una grande disgrazia. Gli uomini di oggi non capendo le cose, si riuniscono attorno al morto e dicono: pover’uomo, se n’è andato! Io vedo che il morto è vivo e sta a una distanza di 15 centimetri dal suo corpo. Adesso, in qualsiasi modo io vi parli, vi sembra tutto ridicolo. Quando vi trovate davanti a qualche difficoltà, voi di nuovo vi afferrate al ramo e non osate lasciarlo andare. Dico: lascia andare il ramo e aggrappati al Signore. Soltanto così avverrà una svolta nella tua vita, in tutte le vostre concezioni. Ci sono degli scrittori che dopo aver scritto un libro, hanno una grande paura della critica. Essi si agitano, si turbano e quando la crisi passa dicono: grazie a Dio, è finita. Dico: Scrivi il tuo libro e lasciati cadere. Di’ la tua lezione e lasciati cadere. È questo che voleva dire Cristo con il calice che il Padre gli diede. Pietro disse a Cristo: “Maestro non bere questo calice.” Cristo però gli rispose: “Il calice, che il Padre mi ha dato, lo devo bere.” Ogni uomo porta in sé Pietro e Cristo. Pietro sguaina la spada e taglia l’orecchio del servo. Cristo gli dice: “Pietro, metti via la tua spada. Bevi il calice che ti dà il Padre, perché tu capisca l’armonia Divina. Il calice amaro arriva ad ognuno di voi. Io vorrei che voi beviate questo calice da eroi, come conviene a ogni cristiano. Dopo aver bevuto il calice amaro, viene la resurrezione – la vita nuova. Questa è la parte esteriore della questione. C’è una certa analogia tra la vita di Cristo e quella dei tre giovani, che Nabucodonosor fece buttare nella fornace. La fornace era tanto rovente che il carnefice, che li aveva buttato dentro, bruciò. È stato detto che Dio è un fuoco che brucia. Però, colui che vive in accordo con l’Amore di Dio e con lo Spirito di Cristo, è fuori da ogni pericolo. La forza di Dio si manifesta nei momenti difficili della vita, non quando l’uomo è povero, ma quando è ricco. La ricchezza è pinguedine dall’interno all’esterno e la povertà – un processo di sviluppo dall’interno all’esterno. La ricchezza si deve trasformare in concime e la povertà in lavoro onesto. Non si può fare a meno della ricchezza, ma non si può fare a meno neanche della povertà. Essi sono due processi che lavorano insieme per lo sviluppo umano. Finché l’uomo non perde tutto al mondo, non può trovare Dio, non può essere felice. La felicità è un’essenza che viene estratta dal sapere e dalle esperienze di migliaia di generazioni, come l’olio di rose dal fiore della rosa. Dovete mettere a distillare tre - quattromila chili di fiori di rosa per estrarne appena un chilo di olio di rose. Questo vuol dire trasformare la felicità terrena in quella celeste. Questo vuol dire: se la vita terrena non viene trasformata in vita celeste, l’uomo non può trovare la vera felicità. “Il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?” Cristo bevve questo calice e diventò un grande spirito. Egli si unì a Dio e disse: “Io e il Padre siamo una cosa sola.” In questo sta la Sua forza. Egli dice: “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha inviato.” Se Cristo non avesse fatto la volontà di Dio, egli sarebbe stato simile agli uomini. Spesso i religiosi si chiedono chi fra di loro è più pio, più intelligente. Questa è una cosa relativa. Studiando gli uomini di oggi vedo che essi non possono amare più di una persona. Se amano due persone contemporaneamente o si metteranno a litigare oppure saranno costretti a mentire. Ami contemporaneamente due persone e ti metti a mentire ora all’uno, ora all’altro, diventi falso. Questo è amore? Questa è una manifestazione dell’egoismo umano, una manifestazione dell’autocoscienza umana. L’uomo nel suo egoismo si manifesta come una piccola crudele divinità nella forma di figlio oppure di figlia, nella forma di un amato oppure di un’amata. Questo è stato sperimentato da ognuno. Io vedo come questa divinità picchia la sua amata oppure il suo amato. Qualche volta è il figlio che picchia il padre, la figlia che picchia la madre. Finché questa divinità non si lascia andare giù nel precipizio, non perde tutto ciò che è terreno, non può capire il significato interiore della vita Divina. La divinità nell’uomo è ciò che lo tortura sempre, che lo rende sempre scontento. È Pietro che rende scontento l’uomo. Quando uno è contento, è Cristo che si manifesta dentro di lui. Un giorno ti senti arrabbiato, scontento - è Pietro che ti sta visitando. Il giorno successivo sei contento, lieto – è Cristo che ti sta visitando. Egli ti dice: “Questo calice si deve bere.” Nel primo caso l’uomo parla di ideali, del bene dell’umanità, ma non si attiene a ciò di cui parla. In una città Americana, vicino all’università, viveva una vecchia negra che aveva ottant’anni. Spesso sentiva la vita come un peso e si metteva a pregare Dio affinché portasse via la sua anima, per liberarsi dal suo peso. Passando vicino a casa sua gli studenti sentivano le sue preghiere e un giorno decisero di farle uno scherzo. Una sera due di quegli studenti si avvicinarono a casa sua e bussarono alla porta. Ella chiese: Chi è là? – Io sono l’Arcangelo Michele. Dio ha sentito le tue preghiere e mi ha mandato a prenderti l’anima. – DiteGli che non c’è qui quello che sta cercando – rispose la negra con paura. È così anche lo stato degli uomini di oggi. Essi parlano di ideali, di prodezza, di bene, ma arrivato l’Arcangelo Michele dicono: diteGli che qui non ci sono quelli. Dunque gli uomini parlano di ideali, di grandi cose, ma quando si arriva a mettere in pratica dicono: ma dobbiamo lavorare sempre noi? Che lavorino anche gli altri. Fecero portare a un uomo la gallina arrostita, il vino e le pere. Egli li portava e stava zitto, non si lamentava del suo peso. Ma quando vollero fargli vangare la vigna, egli disse: che vanghi qualcun altro, non sarò sempre io a lavorare. Ricordatevi: finché l’uomo passa attraverso la legge dello sviluppo, egli dovrà sollevare e mettere giù la zappa, cioè la sofferenza, e vangherà la sua vigna. La sofferenza conduce alla grande felicità della vita. L’uomo, passando attraverso la legge dello sviluppo, berrà il calice amaro che porterà la benedizione alla sua anima. Il calice porta sia sofferenza che gioia. Quando l’uomo impara come bere da questo calice, capirà il senso profondo della vita. Il Padre dà il calice a ogni persona. È importante che l’uomo trovi la qualità principale del suo carattere. Per questo ci vuole il coraggio che apporta pace e serenità dentro all’anima umana. Solo in questo modo egli può compiere il lavoro a lui predestinato. Ogni giorno l’uomo si arrabbia per un nonnulla ed esce dai gangheri. L’uomo si arrabbia con la moglie, la donna si arrabbia col marito. – Quando uno comincia a uscire dai gangheri? – Quando dentro di lui qualcosa ribolle. Quando la donna cuoce la marmellata, prima si separa la schiuma e poi la marmellata comincia a bollire. La schiuma viene tolta con un cucchiaio e viene messa da parte. Quando la donna bolle, l’uomo deve prendere il cucchiaio e togliere la schiuma. Se l’uomo bolle, la donna deve fare lo stesso. La schiuma è il sedimento della vita. Non appena l’uomo e la donna si liberano di questo sedimento, diventano buoni, cortesi, amorevoli. Oggi il marito sta bollendo, la moglie sta bollendo, il figlio sta bollendo, la figlia sta bollendo. Che cosa si deve fare? Prendete il cucchiaio e togliete la schiuma. Quanto più la togliete, tanto più puri e buoni diventerete. Questa non è un’allegoria ma la realtà della vita. Ecco perché quando incorrete nei sedimenti della vostra vita, non preoccupatevi di quello che vi succederà. Prendete il cucchiaio e togliete via la schiuma. Dio, che ha creato il mondo, ha un suo piano e sa quello che succederà ad ogni uomo. Egli determinò con precisione la strada di ognuno. – Ma Dio si occuperà di me? – Egli si occuperà di te così come si è occupato di te tante altre volte fino ad ora. Egli ha già disegnato la tua strada, perciò qualsiasi cosa succeda, non avere dubbi, segui la tua strada e credi che il piano di Dio si realizzerà secondo il disegno Divino. A voi viene richiesta la pazienza. Un giorno Maometto stava scappando da nemici, che lo perseguitavano per il suo insegnamento. Egli riuscì a nascondersi dietro ad un albero. Là egli potè osservare come una formica provava a portare un grande carico. Essa lo sollevava novanta nove volte, ma lo lasciava sempre cadere a terra. Con fatica alla centesima volta riuscì a portarlo al posto determinato. Stupito dalla grande pazienza e dalla perseveranza della formica, Maometto disse a se stesso: se una formica può realizzare i suoi desideri, tanto più potrò farlo io stesso. Dio aiuta tutte le creature. Quando vede le difficoltà e la fatica dell’uomo, Dio lo benedice. Egli trasforma il suo calice amaro in uno dolce e lo benedice. Dio guarda tutti allo stesso modo - i pii e i peccaminosi, i colti e gli ignoranti, gli uomini e gli animali. Che cosa dicono di Dio gli scienziati e i filosofi è un’altra questione. Attenetevi all’idea che in Dio non esiste alcun tradimento. Si parla dell’ira di Dio. Dio si adira solo quando vi mette nel fuoco. La Sua ira è il fuoco, la forza attiva che purifica. Voi gridate, pregate, ma Egli dice: ancora un po’ e sarete purificati. – Quanto tempo ci terrà nel fuoco? – Fino a quando vi purificate e smettete di produrre schiuma. A quel punto Dio vi toglierà dal fuoco, sorriderà e dirà: sono lieto che siate già puri. La purezza è una qualità indispensabile nella vita. La vita, in cui stiamo entrando a far parte, richiede un pensiero giusto e luminoso, che sostenga tutti gli uomini. Il pensiero giusto esclude ogni preoccupazione. Finché l’uomo si preoccupa, è esposto a varie malattie. Alcuni uomini non hanno paura delle malattie e della morte. Essi non credono in Dio, non credono nell’altra vita e dicono: godiamoci bene la vita perché non ci rimane nient’altro. La vita è sulla terra e si deve utilizzare. Alcuni vivono poco, altri più a lungo. Ad ognuno è stato determinato quanto vivere. La vita sulla terra è buona, ma è migliore quella in cielo. Qualcuno dice: l’altra vita o c’è o non c’è. Questo significa: nella mia mente o c’è luce o non c’è. Dio o esiste o non esiste. Se chiudete le imposte delle vostre finestre nella camera diventerà buio, ma questo non significa che Dio non esista. Dio sta contemporaneamente sia nella luce che nel buio, sia nelle gioie che nelle sofferenze, sia nell’amore che nell’odio. Egli è presente in tutte le manifestazioni della vita. L’odio è temporaneo e l’amore – eterno. L’odio si trasforma in amore perciò Cristo dice: “Il calice amaro dopo un certo periodo verrà trasformato in un gran bene, ecco perché lo dovrò bere.” Se i seguaci di Cristo e i Suoi discepoli avessero messo in pratica l’amore, il mondo sarebbe stato in ordine. Essi hanno introdotto l’odio nella vita, che col passar del tempo verrà trasformato in amore. Allora tutti gli scienziati, i filosofi e gli scrittori cominceranno a scrivere nel nuovo spirito, nello spirito del nuovo amore. Sta già arrivando la nuova onda dell’amore. Essa trasformerà le disgrazie del passato in una terra fertile sulla quale cresceranno, fioriranno e matureranno i beni dell’amore. Con essi si nutrirà l’intera umanità. Sapendo questo non abbiate paura della morte. Non abbiate paura neanche del precipizio sopra il quale state sospesi. – Di chi è la colpa di ciò? – Delle persone che vi circondano: i vostri padri e le vostre madri, vostro marito, oppure vostra moglie. Per essere contenti lasciate andare il ramo a cui vi tenete. Se vi arrabbiate, dite: lascerò il ramo a cui mi sto tenendo. Se stai male, lascia andare il ramo. Dubiti di qualcuno – lascia andare il ramo. Perché gli uomini non hanno successo nella vita? – Perché si servono di quantità negative. Essi dicono: non odiate, non dite bugie. Le forze negative non possono influire sugli uomini. Perciò dico: amatevi, dite la verità. Amatevi, fate del bene per formare il vostro carattere. Possiede un carattere fermo colui che non porta alcuna corruzione nella gente che gli sta attorno. Se una madre lascia sua figlia con un giovane e quello non la corrompe, questo dimostra che egli ha carattere. E la fanciulla ha un carattere fermo se non porta alcuna corruzione nel cuore del giovane. Liberatevi da ogni pensiero egoistico che esiste nella vostra mente e che suscita odio nel vostro cuore. Guardatevi dalla bugia, dal furto, che suscitano odio nell’uomo. La bugia, il furto dimostrano instabilità di carattere. Si può chiamare un uomo con carattere quello che approfitta della ricchezza altrui, oppure della donna altrui? Bere il calice amaro significa dare indietro agli uomini tutto quello che devi loro, ma nel frattempo anche aiutare loro. Amare vuol dire aiutare qualcuno in tutti i suoi bisogni. In che cosa consiste l’amore? Secondo alcuni l’amore si manifesta con carezze, abbracci, baci. Secondo me questo non è amore. Quando un uomo sano bacia una donna sana, oppure una donna sana bacia un uomo sano, questo non è nessun amore, nessun bene. Se un uomo sano e una donna sana si tengono sottobraccio, anche questo non è amore. L’amore vero solleva i malati, i deboli, i sofferenti. Se hai amore, bacia il malato perché guarisca; bacia il debole, il caduto per sollevarlo. Se sei un padre amorevole bacia i tuoi bambini deboli e storpi. Non dare un bacio come quello che Giuda diede a Cristo. Quando baci una persona sana tu la tradisci. L’uomo deve sapere come baciare e chi baciare. Questo è carattere. Dicendo questo io non vi accuso per quello che avete fatto nel passato, ma dico che cosa dovete fare adesso. – Tu non mi ami. – Non ti amo perché sei ricco e sano. Diventa povero e malato e ti amerò. Dà i baci dello Spirito. Quando le persone si amano, le loro anime devono stare vicino e i loro corpi lontano. Se un uomo e una donna non vivono bene insieme, Dio li separa. Egli prende nell’altro mondo o l’uomo o la donna. Quando vengono separati, quello dei due che rimane sulla terra comincia a idealizzare chi è defunto. Quando stanno lontano l’uno dall’altra essi si amano e vanno d’accordo. Un americano voleva invitare a casa sua uno dei suoi amici che non vedeva da sei anni. Egli informò la moglie chiedendole di preparare il pranzo, ma quella subito gli rispose al telefono: non portare a casa mia quell’ipocrita! Non lo voglio. Dopo aver sentito queste parole l’americano pensò: anche al telefono ho indovinato che era mia moglie che parlava. Egli conosceva il suo linguaggio. Adesso anche voi parlate di Dio, ma in fin dei conti dite: non portateLo a casa nostra. Ogni volta che viene, ci porta qualche disgrazia. Questa idea è sbagliata, falsa. Voi state mentendo a voi stessi. Quando i francomassoni assumono un nuovo membro nel loro gruppo, essi lo sottopongono a un esame per vedere se lo può superare. Il primo esame è quello del coraggio. Se non lo supera, non lo accettano tra di loro. Di fronte a lui esce un uomo con una spada in mano, che è pronto a trafiggerlo. Se si spaventa viene bocciato all’esame. La spada è di carta. Quando egli si mette a trafiggerlo, questa si piega. Allo stesso modo anche Dio ci mette alla prova con spade di carta. Le sofferenze sono le spade di carta, che se vengono affrontate senza paura, si piegano nel vostro petto e cadono per terra. E voi rimanete integri e intatti. Neanche le più grandi sofferenze umane si possono paragonare alla gloria futura che vi aspetta. Cominciate già sin d’ora a prepararvi per questa gloria. Sappiate che le sofferenze sono degli esami che vi porteranno alla gloria futura. Che cosa succederà al popolo Bulgaro? – Lo aspetta un grande futuro. Deve credere nel Signore vivente e dire: quando Dio è con noi, nessuno è contro di noi. Il Signore vivente ci guiderà. Egli porterà ordine e armonia tra tutti i popoli. Egli cancellerà tutti gli sbagli e tutti i delitti. Egli farà sparire tutte le difficoltà. Tutto ciò che predico si avvererà. Sta arrivando un gran bene per tutti. Dio porta questo bene dal cielo. A tutti noi si chiede una cosa: essere Bulgari veri. Se non pensate al male e se mettete in pratica il nuovo insegnamento, Dio sarà con voi. Egli è onnipotente, onnisciente e sempre buono. Non abbiate paura dalle sofferenze perché il precipizio è profondo solo 15 centimetri. Discorso del Maestro tenuto il 22 di Ottobre 1916, a Sofia. Адрес на коментара Сподели в други сайтове More sharing options...
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