Ани Публикувано 10 Декември, 2022 Сподели Публикувано 10 Декември, 2022 16. I requisiti dell'allievo Preghiera segreta Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: Le pietre preziose. Ora utilizzerò il termine allievo in senso stretto. L'uomo è un allievo finché studia, finché frequenta una scuola. Essere allievi è un particolare stato della mente. Secondo il senso occulto della parola, l'uomo può essere allievo soltanto finché ha un contatto o un legame con il proprio Maestro. Nel momento in cui perde o interrompe questo legame, egli cessa di essere allievo. Per poter avere un contatto costante sono necessarie l'obbedienza e l'attenzione. L'uomo può essere obbediente soltanto nei confronti di ciò che è superiore, nei confronti del Divino. In questo caso è richiesta un'obbedienza assoluta. Per quanto riguarda ciò che è inferiore, quest'ultimo deve obbedienza e attenzione a ciò che è superiore. Quindi, l'allievo deve avere un'obbedienza assoluta nei confronti del proprio Maestro. Questa obbedienza deve scaturire dalla sua coscienza. Prima di avvicinarsi al suo Maestro, l'allievo deve obbedirgli e deve conoscerlo; se non Lo conosce, deve impegnarsi a conoscerlo. L'allievo deve disporre di certi sentimenti e capacità con i quali potrà conoscere il proprio Maestro. Il legame tra il Maestro e l'allievo non è temporaneo, non si è creato in un certo istante e non è provvisorio: esso è eterno ed esiste da migliaia di anni. L'allievo non deve turbarsi per gli insuccessi in cui potrà incorrere fin dall'inizio del suo percorso di apprendimento. Il mondo in cui il Maestro vive è assoluto e non tollera alcuna ignoranza. L'atmosfera in cui vive e si muove il Maestro è viva, e chi tenta di entrarvi senza essere preparato, si espone da solo alla morte. Quando dico che l'allievo è esposto alla morte immagino la situazione di un pesce che esca fuori dall'acqua. Se tirate un pesce fuori dall'acqua e lo lasciate sulla terra ferma ovviamente lo aspetta la morte. Il pesce esce fuori dal suo ambiente naturale ed entra in un altro ambiente in cui non può vivere. Dunque, gli allievi devono obbedienza e attenzione al proprio Maestro, perché possano gradualmente svilupparsi in loro nuovi sentimenti e capacità: un ambiente adatto a ricevere le nuove idee. Ecco perché, se entrate impreparati nell'atmosfera del vostro Maestro, dovete sapere che vi aspetta inevitabilmente la morte. Se volete sapere perché morireste, pensate al pesce e cercate di capire perché esso all'aria muore. Il pesce non è pronto alle nuove condizioni di vita e di conseguenza soffoca. Osservate gli elettricisti quando lavorano con l'elettricità. Essi toccano i fili con molta attenzione, perché possono prendere una scossa così forte da scaraventarli istantaneamente a terra. A chi lavora con l'elettricità è richiesta conoscenza. Alla corrente elettrica non interessa chi ha di fronte: chi non comprende le sue leggi si ritroverà a terra. E se chiedessero all'elettricità perché agisce così, essa direbbe: «Io tollero intorno a me soltanto uomini che ne sanno più di me, uomini colti; a quelli che non ne sanno più di me, agli ignoranti do un calcio, senza eccezioni. Occorre sapere, inoltre, che i corpi degli uomini possono essere conduttori sia di elettricità che di magnetismo. Allo stesso tempo, l'organismo umano può essere conduttore anche dei così detti elettricità nera e magnetismo nero. L'elettricità nera e il magnetismo nero hanno origine dall'oscurità, il che dimostra l'esistenza dell'elettricità bianca e del magnetismo bianco, che hanno origine dalla luce bianca. Prendete un pezzo di calamita e avvicinategli un ago. La calamita attira l'ago. È proprio la calamita la causa dell'attrazione? No, in essa si nasconde una certa forza, una certa corrente che attrae. Se scomparisse quella corrente, quella forza, di per sé il ferro non varrebbe nulla. Allo stesso modo anche voi dovete osservarvi per vedere quali correnti, quali forze scorrono nella vostra anima. Ad esempio, se suonate un qualsiasi strumento, come il pianoforte, se tutti i tasti emettono suoni corretti e armonici voi siete contenti. Se, invece, anche solo pochi tasti non generassero i suoni corretti, suonando si produrrebbe disarmonia. Il vostro primo compito è quello di accordare quei tasti affinché suonino in modo armonico. Quindi, se anche nella vostra anima comparisse la minima disarmonia, dovete accordare le corde che suonano male. Questi suoni, queste corde hanno deviato dall'armonia generale, dall'armonia del tutto. Lo strumento che la vostra anima suona è composto da tre ottave principali: l'ottava della mente, quella del cuore e quella del corpo. Ciascuna di queste ottave è suddivisa in altre tre. Quindi il vostro compito consiste nel capire in quale delle tre ottave si sia verificata una certa deviazione. Vi darò il seguente esercizio per mettere alla prova la vostra volontà: prendete un ago e infilatelo in una delle parti grasse del vostro corpo, fino a una profondità di 2-3 millimetri. Cercate di fare attenzione agli stati che sperimentate, osservate i vostri stati per capire attraverso quali esitazioni passa la vostra volontà. In un primo momento siete coraggiosi: prendete l'ago e vi preparate a conficcarlo in qualche parte del braccio. Quando l'ago tocca il braccio, all'improvviso lo allontanate, siete indecisi. Lo avvicinate e lo allontanate di nuovo. A questo punto è interessante contare quante esitazioni simili avrete prima di decidervi finalmente a fare l'esperimento. Attraverso questo esperimento potrete verificare la vostra forza di volontà e la capacità di concentrare la vostra mente. La cifra che corrisponde al numero delle vostre esitazioni è una grandezza matematica che mostra lo stato in cui si trova il vostro organismo e il tempo necessario per la sua tonificazione. Anche i bambini piccoli fanno un esperimento simile. Quando si trovano di fronte a un ruscello, in loro compare il desiderio di saltarlo. Essi guardano il ruscello, che gli sembra profondo, fanno qualche passo indietro, prendono la rincorsa e poi indietreggiano. Prendono di nuovo la rincorsa e indietreggiano di nuovo. Infine, si fanno di nuovo coraggio, prendono la rincorsa e dicono: «Lo salterò, qualsiasi cosa succeda: finirò nel fiume o sull'altra riva». Una volta presa la rincorsa, superano l'ostacolo. Dico: nelle vostre menti e nei vostri cuori esiste una serie di ostacoli che dovete senz'altro rimuovere. In questo modo tonificherete le forze del vostro organismo. Per fare questo sono richieste volontà, conoscenza e forza. Con l'aiuto di queste conoscenze nuove e positive voi modificherete il vostro carattere, lo migliorerete e potrete superare facilmente le difficoltà che incontrerete sulla vostra strada. E così, se l'uomo ha utilizzato correttamente la propria conoscenza, il suo carattere migliora; se l'ha utilizzata in modo scorretto, il suo carattere peggiora. In quest'ultimo caso egli dice: «Un tempo ero più buono, più nobile». La nobiltà resta sempre nobiltà; il diamante resta sempre diamante; l'oro resta sempre oro. Perché? Perché una volta che l'uomo – in base alle leggi appositamente esistenti – è riuscito a trasformare un elemento inferiore in superiore, non esiste forza al mondo che possa modificare i risultati di questa azione. Non esiste forza al mondo che possa trasformare l'oro in un elemento inferiore. Questo può farlo solo quello stesso uomo che ha trasformato un elemento inferiore in oro. Sapendo questo, cercate di infondere nel vostro corpo, nella vostra mente e nel vostro cuore quelle energie elevate e stabili di cui la natura si serve per lo sviluppo dell'uomo. Solamente queste energie sono in grado di tonificare e regolare le energie del vostro plesso solare. Anche il sistema nervoso simpatico deve essere in perfette condizioni. Quando nel vostro cuore penetrano sentimenti sgradevoli, amari cercate di liberarvene, poiché essi esercitano una cattiva influenza sul fegato e di conseguenza in quest'ultimo si manifestano certi disturbi. Quanti di voi pensano di fare il compito che ho assegnato la volta scorsa? Vi darò una formula che dovete usare mentre eseguite questo compito. Le parole che pronuncerete sostituiranno i soldi di cui vi siete serviti finora. Direte: «Inizio a lavorare con le Virtù divine che dimorano in me». Applicate questa formula ogni giorno, fino a che non porterete a termine il vostro compito. Essa sarà per voi come un lasciapassare. Quando la mattina vi alzate e intraprendete il vostro compito, pronunciate questa formula mentalmente, piano, in modo che nessuno vi senta. Rinunciando temporaneamente ai soldi voi abbandonate la vostra arma, quella con cui avete lavorato finora. Al posto di quest'arma dovete metterne una nuova. La nuova arma sarà la formula che vi ho dato. Quindi, rinunciando ai soldi cominciate a lavorare con le Virtù divine come chiavi per l'apertura dei cuori umani. In questo modo vincerete. Per l'uomo materiale i soldi sono una chiave simile: pagherai per questo, pagherai per quello e ti farai la strada. Anche voi, come uomini del mondo, dovete essere intelligenti e svegli, per non perdere neanche un'occasione in cui applicare le Virtù divine. Vi farò l'esempio di un operaio, occultista, che eseguiva la volontà di Dio in un certo modo. Egli andò a cercare lavoro: bussò a una porta e glielo rifiutarono; bussò a un'altra porta e accadde la stessa cosa. Il giorno dopo fu sempre la stessa storia. Così, passarono uno, due, tre giorni, un'intera settimana, ma non c'era lavoro. Egli arrivò alla disperazione: a casa lo aspettavano moglie e figli e lui non aveva niente da portare loro. Un giorno, mentre camminava per strada, vide una bambina piccola che era caduta a terra e si era rotta una gamba. Si precipitò subito da lei, la prese in braccio e si incamminò verso la casa della bambina: per capire quale direzione prendere le chiese dove abitasse e chi fosse suo padre. La bambina gli disse l'indirizzo e il nome di suo padre, che era un famoso fabbricante. Dopo che ebbe riportato la bambina a casa sua, il padre ringraziò il povero operaio e per riconoscenza lo assunse nella sua fabbrica. Cosa dimostra questo? La bambina del fabbricante era l'ultima e peraltro favorevole occasione che l'operaio doveva utilizzare per trovare lavoro. Se egli non fosse stato vigile, avrebbe potuto perderlа. All'allievo è richiesta vigilanza, perché se non è vigile e trascura un piccolo lavoro, egli perderà un'occasione favorevole. Per il lavoratore questa era l'ultima occasione per trovare lavoro, ma anche la prima di molte combinazioni favorevoli. Solamente attraverso questa occasione egli poté trovare lavoro, cioè realizzare la propria idea. In molti pensano che, entrando nella Scuola, si apriranno tutte le vie per realizzare le loro idee, ma si ingannano. A volte per gli allievi della Scuola occulta vengono create difficoltà così grandi, che essi vengono presi alla sprovvista e non sanno come fare. Se non conoscono le leggi, si scoraggeranno e si dispereranno molte volte. Allo stesso modo si scoraggiano anche quelli che viaggiano per i grandi mari e gli oceani. Quando gli prende il mal di mare, essi si disperano e cominciano a pentirsi di essere saliti su quella nave. Quando passa il mal di mare, passa loro anche la disperazione. Dico anche a voi: non pentitevi di essere entrati nella Scuola; siate coraggiosi, decisi, e andate avanti. Questo riguarda quelli che sono pronti a frequentare la Scuola. Quelli che non sono pronti possono andarsene quando lo desiderano. In qualità di allievi della Scuola occulta dovete armonizzarvi con i processi della natura, e non limitarli. Potete imbattervi nel processo di purificazione, in quello di crescita oppure in quello di risveglio della coscienza. Vi soffermerete davanti a questi processi e vedrete che effetto producono in voi. Dovete avere autocontrollo e pazienza per accettare tutto ciò che la natura vi offre. Ad esempio, quando la natura vi sottopone al processo della purificazione voi vivete sentimenti molto sgradevoli e siete pronti a reagire e a lottare con essa. Dovete sapere una cosa: la natura non tollera assolutamente alcuna impurità. Ecco perché, quando qualcuno entra a contatto con la natura, essa lo sottopone a una meticolosa purificazione. Quando arrivate a questo processo, voi iniziate a filosofare: «Cosa pensa di questo la natura?». La natura pensa soltanto a una cosa: a purificarvi. A cosa pensa l'affamato? A trovare cibo e a sfamarsi. La differenza tra le persone affamate consiste soltanto nelle immagini che esse rincorrono: qualcuno vuole solo del pane, qualcun altro vuole pane e carne, un terzo vuole un pollo arrosto e così via. Le persone affamate si distinguono fra loro nei pensieri e nei desideri. Se osservate un uomo che ama mangiare carne, vedrete che il suo viso ha un colore particolare. Anni fa incontrai per strada una signora dell'alta società, particolarmente bella; aveva un velo sul viso, ma tutto in lei era gradevole. Camminando, si fermò davanti a una salumeria. Improvvisamente il suo viso acquisì un'espressione particolare, apparve qualcosa di sgradevole, ripugnante: si era risvegliata in lei la natura animale. Ella entrò nella salumeria, comprò qualcosa e quando uscì da lì vidi sul suo viso la maschera precedente, dall'apparenza gradevole e buona. Alla vista della carne ella non era riuscita a dominare la sua natura inferiore. Comprando qualcosa nella salumeria ella soddisfò la sua natura inferiore e il suo viso riacquistò nuovamente l'espressione di prima, bella e gradevole. Quindi, i pensieri e i sentimenti intimi che si nascondono nell'uomo sono in grado di far cambiare in ogni momento l'espressione del suo volto. Da parte sua, invece, ogni pensiero è complesso e contiene in sé i presupposti di processi complessi, che a loro volta si riflettono sul viso dell'uomo. Ad esempio, il pensiero dell'uomo per il cibo genera in lui una serie di processi. Specialmente se l'uomo è affamato, nella sua mente spuntano subito varie immagini: egli immagina una bella zuppa di tacchino o di pollo, con il riso o gli spaghettini; potrebbe anche immaginarsi un maialino arrosto con senape o rafano, accompagnato non da acqua, ma da qualche bicchiere di vino invecchiato sei anni. Tutto questo ispira chi è affamato. Quest'ultimo cammina e immagina a volte una cosa e a volte un'altra, e quando passa davanti a qualche trattoria dove potrebbe realizzare i propri desideri, ma non ha soldi, si limita a sospirare e prosegue per la sua strada. Anni addietro, a Varna, incontrai un insegnante di liceo che era stato licenziato. Egli camminava accanto a me e filosofava su varie questioni. A un certo punto passammo vicino a una trattoria dove per pranzo friggevano salsicce, spiedini, bistecche e così via. Quando sentì l'odore delle salsicce egli disse: «Ecco una vita felice: avere dei soldi in tasca e, quando lo desideri, entrare in una trattoria e mangiare queste cose. Ora, invece, io ci passo accanto, vado oltre e non posso entrare dentro a mangiare una salsiccia». Dico: con quelle salsicce tutta la filosofia di quell'insegnante crollò. Tutto ciò di cui aveva parlato crollò di fronte all'odore delle salsicce. Al che gli dissi: «La tua infelicità ora è la mia felicità. Se io dovessi capitare in questa trattoria, mi sentirei infelice». Come mai quell'insegnante perse la sua filosofia davanti a qualche salsiccia? Questo significa che nell'uomo le vecchie abitudini risorgono sempre: esse sono vive e non morte. Incontrate un allievo di una scuola occulta che viene reputato avanzato e parla di astinenza, di realizzazioni, ma quando passa davanti a qualche trattoria o a un caffè, improvvisamente in lui risorge il desiderio di mangiare un po' di carne oppure di bere un po' di caffè, di fumarsi una sigaretta e giocare un po' a carte. Queste sono vecchie abitudini che emergono di nuovo nella sua coscienza sotto forma di tentazioni. Egli deve essere vigile, riprendersi subito e liberarsi dalle vecchie immagini del passato. È sufficiente che mettiate un uomo in certe condizioni perché nella sua coscienza riemergano le vecchie immagini. (Qualcuno chiede: «Come è possibile che un allievo di una scuola occulta possa imbattersi in queste contraddizioni?»). Risponderò a questa domanda con il seguente esempio: immaginate un bruco che si sia trasformato in farfalla ma abbia dimenticato di sbarazzarsi della sua vecchia coscienza di bruco e, di conseguenza, vive allo stesso tempo entrambi gli stati. Quando ricade nello stato di bruco comincia a cercare delle foglie e si imbatte in una contraddizione, poiché non può mangiarle. Poi si riprende, torna alla seconda coscienza – quella di farfalla – e comincia a volare di fiore in fiore, per estrarne il dolce succo. Finché possiede una proboscide non avrà bisogno di foglie. Anche l'allievo di una scuola occulta può inciampare in qualche aspetto della sua vita passata. Egli vorrà far rivivere le cose vecchie e cadrà in tentazione. Ciò che è vecchio implica un ritorno alle vecchie forme. Quando vi imbattete in ciò che è vecchio, dite a voi stessi: «Questo non mi è indispensabile. Sono già passato attraverso questi stati e ora cerco nuove condizioni». Immaginate che, in qualità di allievo della Scuola, vi mettano alla prova perché non mentiate, ma dal vostro passato portate in voi la debolezza di mentire un po'. Inizialmente voi avete utilizzato la bugia bianca e successivamente quella nera: in questo modo, gradualmente avete acquisito l'abitudine di mentire senza neanche accorgervene. Immaginate di cominciare a lavorare presso un padrone molto severo. Quando commettete qualche errore iniziate a esitare, a lottare dentro di voi: dire la verità oppure no? Alla fine decidete di mentire, di nascondere l'errore per non perdere il vostro lavoro. In questo senso voi potreste ricadere nella situazione di quel servo che, dopo aver detto la verità al suo padrone, venne punito. А causa di un insieme di circostanze, il servo fu costretto a dire la verità al suo padrone, ma quest'ultimo, non avendolo capito, si arrabbiò e lo punì. Allora il servo disse al suo padrone: «Che cosa strana, o padrone! Tu mi metti in una contraddizione: fino ad ora ti ho mentito così tante volte e tu non mi hai mai punito; oggi per la prima volta ti ho detto la verità e tu mi hai punito. Ho cominciato a riflettere dentro di me sul perché tu mi abbia punito: per la verità che ti ho detto o perché finora ti ho sempre mentito?». Dico: la stessa cosa può accadere anche a voi. Una volta direte la verità e vi puniranno. Questa punizione è imposta dal mondo invisibile. Il mondo invisibile non vi punisce perché avete detto la verità, ma perché fino ad allora non avevate detto la verità. Ciò non significa che nella vostra coscienza debba rimanere la convinzione che se dite la verità verrete sempre puniti. L'uomo viene punito solamente quando non dice la verità, ma può accadere anche il contrario: se avete sempre detto la verità e una volta soltanto avete detto una bugia, vi premieranno, ma non per la bugia, bensì per la verità che fino a quel momento avete sempre servito. Le punizioni e le ricompense che il mondo invisibile distribuisce agli uomini sono particolari. Ad esempio, l'arricchimento materiale è un particolare tipo di punizione del mondo invisibile, ed effettivamente, quando si arricchisce, l'uomo comincia gradualmente a perdere la propria pace interiore, la propria tranquillità. Questo non significa ancora che egli non debba essere ricco. L'uomo deve essere ricco, ma al tempo stesso deve avere un carattere forte e stabile. L'allievo deve avere un'ampia visuale sulle cose, non deve pensare che tutto ciò che esiste sia soltanto per lui. Ad esempio, se vi capita di passare vicino a un frutteto, per quanto possiate desiderare di cogliere qualche frutto, non avete il diritto di farlo, se il proprietario non è lì. (Qualcuno chiede: «Ma non appartiene tutto a Dio?»). Appartiene a Dio, ma non anche a voi. Se occorreva che assaggiaste quei frutti, il padrone sarebbe stato lì e lui stesso ve ne avrebbe offerto qualcuno. Anni fa partimmo con un amico da Varna, diretti a piedi verso Burgas.[1] Il mio amico aveva preso con sé la sua bicicletta e andava lentamente. A un certo punto iniziò a cadere una pioggia torrenziale. Arrivammo fino al Kamčija,[2] ma a causa della pioggia il fiume aveva inondato un'area di qualche chilometro. Ormai il mio amico doveva portare la sua bicicletta sulle spalle: come avrebbe potuto andare oltre? Per poter attraversare il fiume dovemmo toglierci le scarpe e guadarlo con l'acqua fino alle ginocchia. A un certo punto vedemmo là vicino una piccola locanda e ci fermammo. Il proprietario della locanda ci disse: «Ecco, da lassù arriva un carrettiere. Il suo cavallo è molto forte, il carro è in buono stato, ma si tratta di un uomo dal carattere difficile e non sarà disposto a portarvi sul suo carro. Fino ad ora non ha mai fatto del bene a nessuno». «Proveremo». Io mi avvicinai al carrettiere e gli dissi: «Amico, ci faresti un favore? Come vedi la nostra strada passa per il fiume e l'acqua si è molto alzata. Noi siamo in grado di attraversare il fiume, ma non possiamo portare con noi la bicicletta. Per favore, metti la bicicletta sul tuo carro, e noi andremo a piedi». «Vi aiuterò di tutto cuore. Mettete la bicicletta sul mio carro, ma ci potete salire anche voi, vi trasporterò facilmente». Dico: chi è pronto a mettere la bicicletta sul proprio carro sarà pronto a far salire anche gli uomini. Chi non è pronto ad accettare la bicicletta non sarà pronto ad accettare neanche le persone. Dovete tenere a mente una cosa: quando l'uomo lavora con le leggi divine constaterà che in esse non vi è assolutamente alcuna eccezione. Agisci secondo queste leggi e non preoccuparti! Noi avevamo deciso di attraversare il fiume a tutti i costi; non potevamo tornare indietro. Non contavamo nemmeno su un aiuto esterno ed eravamo pronti a portare la bicicletta da soli. Quando il mondo invisibile ha constatato che eravamo pronti ad aiutarci da soli è arrivato anche il carro. Allora anche l'uomo cattivo è diventato buono, pronto ad aiutare. L'uomo deve contare su se stesso; se arriva qualche carro, questo costituisce già un privilegio. Se non arriva nessun carro, andrete avanti. Potete entrare nell'acqua fino alle ginocchia, ma non dovete tornare indietro. In qualità di allievi di questa grande Scuola dovete fare una serie di esperimenti per temprarvi, ma nessuno deve sapere e nemmeno sospettare quali esperimenti pensate di fare. Dovete fare i vostri esperimenti e dovete comportarvi in modo naturale, non deve esservi alcuna eccentricità. In questo senso gli inglesi sono liberi: al mattino, quando c'è la neve, oppure durante il mese di maggio, essi camminano scalzi e nessuno ci fa caso. Se queste cose venissero fatte in Bulgaria, le persone comincerebbero a criticare e a qualificare queste manifestazioni come eccentriche. Quindi è bene che ogni esercizio venga fatto in modo che non disturbi gli altri. L'importante è che ogni esercizio abbia lo scopo di temprare l'uomo, di portarlo nella condizione in cui possa uscire dall'ordine comune delle cose. A questo scopo la Scuola occulta offre ai propri allievi metodi di lavoro completamente nuovi, proposti in forme belle e gradevoli. Perché riesca nel suo lavoro, all'allievo si richiede grande sincerità. Egli deve essere sincero con se stesso: non deve mai nascondere i propri errori, e nemmeno ingigantirli o minimizzarli. Se ha commesso qualche errore, egli può perdonarselo, ma non deve giustificarsi. Perdonare se stesso significa utilizzare consapevolmente un proprio errore: egli si perdona, ma nella consapevolezza di non ripetere una seconda volta lo stesso errore. Cominciare a giustificarvi – perché vi erano certe condizioni o perché avevate un certo karma – non è permesso. Un errore è un errore, non c'è niente di cui scusarsi, si deve constatare come un fatto e si deve cercare un modo per correggerlo. Fra un po' di tempo, quando crescerete di più e nella vostra mente arriveranno pensieri più luminosi ed elevati, allora guarderete alle questioni da un altro punto di vista. Per la prossima volta scrivete qualcosa sul tema: La virtù più forte dell'allievo. Ognuno di voi rifletterà sulla questione e scriverà su quella virtù dell'allievo che ritiene sia la più forte. Alcuni paragonano le virtù alle pietre preziose, quindi anche le caratteristiche distintive delle virtù possono essere descritte così come descriverete le caratteristiche distintive delle pietre preziose. Allo stesso modo si possono descrivere le caratteristiche distintive o le proprietà di tutte le sostanze, semplici e complesse, di cui la chimica si serve. Ad esempio, la proprietà caratteristica dell'acqua è la sua mobilità o instabilità. L'acqua non è stabile, affinché noi possiamo essere stabili. Quando diciamo che l'acqua non è stabile, ciò significa che essa si adatta a tutte le condizioni, buone o cattive. Un'altra proprietà caratteristica dell'acqua è la sua capacità di sciogliere. Essa è un buon solvente. Quando scioglie, essa purifica, lava i corpi. Allo stesso tempo l'acqua ha la caratteristica di rinfrescare. Ognuno ha sperimentato l'azione rinfrescante dell'acqua durante i giorni caldi, afosi. Queste sono alcune delle caratteristiche distintive dell'acqua che anche l'uomo semplice conosce. Chiedete al pastore che cos'è l'acqua e lui ve lo dirà subito. Poi vengono anche le altre proprietà dell'acqua, quelle che solamente le persone istruite conoscono, e cioè che l'acqua è una sostanza complessa, composta da due parti di idrogeno e una parte di ossigeno. L'acqua possiede questa e ancora altre proprietà la cui conoscenza richiede un maggiore approfondimento. Allo stesso modo, ad esempio, possiamo descrivere le proprietà della luce. La luce ha la proprietà di illuminare gli oggetti circostanti; essa illumina la strada dell'uomo. L'acqua favorisce la vita: senza acqua non c'è vita. Quando vengono creati un villaggio o una città, tutti cercano di scegliere un posto dove ci sia dell'acqua. A volte possono arrivare anche gli alluvioni, che spazzano via le case, il bestiame e la gente, ma nonostante ciò l'acqua è un bene, è portatrice di vita. In qualità di allievi dovete pensare correttamente per sviluppare bene il tema sulle pietre preziose. Pensate a qualche pietra che conoscete bene ed evidenziatene le caratteristiche distintive. Ne descriverete le caratteristiche generali, ma evidenzierete principalmente il motivo per cui vengono chiamate pietre preziose. Poi scriverete perché alcune pietre hanno un valore più alto e altre un valore più basso. Le pietre preziose agiscono in modo educativo sull'uomo e di conseguenza ognuno desidera possederle. La pietra preziosa contiene in sé energia sottile condensata, cioè concentrata. A volte le pietre preziose perdono la propria forza, la propria lucentezza, e poi la riacquistano di nuovo. Spesso sono proprio le persone ad esserne la causa. Le pietre preziose perdono la propria lucentezza a causa di certe persone, e grazie a certe altre la riacquisiscono. Quindi, conoscendo alcune delle proprietà delle pietre preziose, riflettete: può l'uomo essere una pietra preziosa? Quale pietra preziosa vorreste essere? Qualcuno desidera essere un diamante, qualcun altro un rubino, un altro ancora uno zaffiro e così via. Riflettete bene sul tema e scrivete il più brevemente possibile. Dite: in che rapporto sono con noi le pietre preziose? Dovete sapere una cosa: ogni pensiero, ogni sentimento sul quale riflettete hanno una certa influenza su di voi, in questo modo voi vi legate ad essi. Dal punto di vista occulto è così: ogni tema, ogni argomento su cui l'uomo riflette esercita una certa influenza su di lui e gli è utile nella misura in cui è riuscito a legarsi ad esso. Riflettere su un certo argomento esercita un'influenza anche sul vostro sviluppo. Ad esempio, quando riflettete sulla virtù più forte dell'allievo, anche se non riusciste a conseguirla, avrete comunque un grande beneficio. In cosa consiste questo beneficio? Nell'entrare in contatto con le virtù. Qualcuno scriverà che la virtù più forte dell'allievo è l'amore, qualcun altro la fede, un terzo l'umiltà, un quarto la sua capacità di studiare e così via. Quando qualcuno pensa a una certa virtù, senza neanche esserne consapevole, si lega ad essa. Proprio in questo consiste il beneficio per l'allievo quando sviluppa i temi che vengono dati in classe. Tutte le virtù sono ugualmente importanti e forti, nel senso che, in un certo momento e per un certo allievo, una particolare virtù esercita una maggiore influenza sul suo carattere. Per il soldato che va sul campo di battaglia la virtù più grande è il coraggio; per colui che assiste un malato la virtù più importante è l'umiltà; per l'allievo la virtù più importante è l'obbedienza; per il lavoratore è l'amore per il lavoro; per il servo è la perspicacia e l'intuizione. Questa caratteristica è necessaria soprattutto per quel servo a cui è capitato un padrone cattivo. Egli deve essere talmente perspicace e intuitivo da poter prevedere già da lontano i desideri del suo padrone. Il servo deve conoscere il suo padrone per sapere come comportarsi con lui. Qualche giorno fa mi è capitato di vedere come ha agito un cagnolino. Si trattava di un cagnolino abbastanza intelligente e sveglio. I suoi padroni gli avevano lanciato un osso da rosicchiare. In quel momento, dalla casa accanto è arrivato correndo un grosso cane e ha afferrato subito l'osso. Allora il cagnolino ha lasciato l'osso al cane grande e ha cominciato tranquillamente a girargli intorno, contento di avergli lasciato l'osso. Se il cagnolino non avesse capito che in quella circostanza la cosa migliore da fare era lasciare l'osso, tra i due cani ci sarebbe stata una dura lotta da cui il cane più piccolo sarebbe uscito danneggiato. L'uomo cattivo, il padrone cattivo è simile a quel grosso cane. Se doveste avere con lui rapporti che potrebbero portare a uno scontro, cedetegli l'osso: che sia lui a rosicchiarlo. Quest'osso può essere un lavoro, oppure qualche altra cosa materiale: cedetegliela, per non subire danni. L'uomo cattivo dispone di forza fisica, e poiché è fisicamente forte, è pronto a tutto. In questo caso il buonsenso richiede all'uomo di fare un passo indietro. Retrocedere non vuol dire avere paura, ma risparmiare tempo ed energia. Ora, quelli di voi che vogliono frequentare la classe, possono farlo se preserveranno l'armonia nelle loro relazioni. Ricordate che chi rovina l'armonia danneggia se stesso e danneggia anche agli altri. Qualsiasi danno facciate a qualcuno, innanzi tutto esso si ripercuote, si riflette sulla vostra coscienza. Ogni pensiero scorretto, ogni sentimento scorretto oppure ogni azione scorretta costituiscono un'immagine cattiva, brutta, che si imprime innanzi tutto nella coscienza dell'uomo da cui è uscita, o nella coscienza dell'uomo che l'ha prodotta. Quindi, ciò che è malvagio, cattivo, si propaga attraverso forme o immagini disarmoniche, scorrette. Il bene si propaga attraverso immagini armoniche e corrette. È l'uomo stesso a disegnare sia le une che le altre immagini. Vedete in un frutteto due alberi di pero: assaggiate i frutti del primo e sono dolci, assaggiate i frutti del secondo e sono amari. Perché sono amari? Il sapore amaro dimostra il carattere egoistico di quel pero. Esso ha prodotto frutti amari perché nessuno potesse beneficiarne. In questo modo il pero intende dire che non vuole dare a nessuno i suoi frutti. Allo stesso modo ci sono anche i cetrioli amari. L'uomo intelligente, però, è in grado di utilizzare in qualche modo anche i frutti amari. È importante che l'allievo sappia una cosa: ogni sua azione viene registrata. Ogni allievo viene seguito da detectives della loggia bianca e nera che annotano tutto: i primi registrano i buoni pensieri, i buoni sentimenti e le buone azioni dell'allievo, mentre i secondi quelli cattivi. Sia gli uni che gli altri, a tempo debito, utilizzeranno le vostre azioni. Registrando le vostre azioni cattive, i detectives della loggia nera studiano il vostro carattere per potervi attirare dalla loro parte nel modo più semplice e per voi impercettibile. Sia l'una che l'altra loggia hanno il desiderio di attirarvi dalla loro parte, perciò vi persuadono che la strada che vi propongono sia giusta e sia quella migliore. La strada migliore per l'allievo è quella in cui la sua anima si libera da quei legami che l'hanno ostacolata nel passato e che la ostacolano ancora oggi. Quando avrete un po' di tempo libero vorrei che ognuno di voi organizzasse i pensieri principali di questa lezione, e poi che estraesse per sé quei pensieri importanti, fondamentali che ha compreso meglio e dai quali può trarre beneficio. Quando dico che all'allievo si richiede obbedienza ho in mente l'obbedienza fin nelle sue più piccole manifestazioni. Delle 24 ore della giornata vorrei che dedicaste solamente un'ora all'obbedienza: una mezzora durante il giorno, quando siete svegli, e una mezzora la sera, quando siete nel mondo astrale. Ma durante questa mezzora dovete essere assolutamente obbedienti. Essa sarà la misura fondamentale della vostra obbedienza. Quindi mezzora o 30 minuti durante la giornata sarete obbedienti e durante questo tempo rifletterete sull'obbedienza. Potete suddividere quest'ora in più parti. Potete dedicare all'obbedienza dieci minuti la mattina, dieci minuti a pranzo e dieci minuti la sera. Poi, dieci minuti prima di coricarvi, dieci minuti quando vi svegliate durante la notte e dieci minuti la mattina presto, prima di alzarsi: un'ora in tutto. Se vi svegliate freschi e gioiosi, ciò dimostra che siete stati obbedienti. Se vi svegliate stanchi, giù di morale, ciò dimostra che non siete stati obbedienti, che non siete stati a scuola, ma da qualche altra parte. Questo non deve scoraggiarvi: l'uomo passa per tutte le fasi attraverso cui passa anche la farina, finché non diventa pane. La farina è leggera, e se la lasciate fuori, all'aperto, anche il più piccolo venticello è in grado di soffiarla via. Voi prendete dell'acqua calda, ci mettete la farina e formate un impasto. Aggiungete ancora della farina, finché l'impasto non diventa più consistente, adatto a essere lavorato. Raccogliete qua e là la farina e cominciate a schiacciare questo impasto, che diventa elastico, facile da lavorare, e dite che la pasta è ormai ben lavorata. Poi formate i pani e li portate al forno. Quindi, anche l'uomo all'inizio è farina, poi impasto, poi pasta lievitata e infine pane. Ecco perché, quando siete farina, saprete di essere appena usciti dal mulino; se siete impasto vi trovate ancora nella madia, se siete pasta lievitata vi danno forma e quando diventate forme di pane vi portano al forno e voi gioite perché potrete essere utili all'umanità. Si tratta di situazioni, stati che l'uomo attraversa nel corso della sua vita. Questi stati lo porteranno a immagini nuove, a idee e pensieri nuovi che gli daranno uno stimolo, un impulso al lavoro. Dovete sostituire i vecchi propositi e le vecchie idee con quelli nuovi, che vi faranno ringiovanire. È detto nelle Scritture: «A coloro che aspettano il Signore verrà restituita la forza».[3] Coloro che cercano la via della Saggezza miglioreranno la propria via. Ispirare il bene agli uomini buoni non richiede grande arte, ma ispirare qualcosa di buono agli uomini cattivi è un'arte. Sapendo questo, non scoraggiatevi, ma lavorate su voi stessi con coraggio e decisione. I compiti che vi vengono dati vanno eseguiti senza dubbi o esitazioni. Ogni più piccolo dubbio è un ostacolo. Il solo pensiero di poter fare a meno di un certo compito è sufficiente a ostacolarvi. Se vi viene dato un certo compito, esso deve essere eseguito senza alcun ragionamento. Quando eseguirete il compito e vedrete i risultati, allora potrete ragionare quanto volete. Chi vuole essere un allievo deve innanzi tutto mettere al lavoro la sua volontà ragionevole. Perché? Perché questa è la legge nel mondo divino, dove prima si agisce e poi si riflette. Nel mondo umano è il contrario: occorre prima pensare e poi agire. Secondo l'intuizione, che è una legge del mondo divino, se percepisci qualcosa o se ricevi qualcosa da quel mondo elevato, devi subito agire e poi rifletterai sulle conseguenze. Quindi, se siete nel mondo divino prima agirete e poi penserete, mentre se siete nel mondo umano prima penserete e poi agirete. Come vedete si tratta di due metodi diametralmente opposti. Ecco perché, quando dico che l'allievo non deve ragionare, io ho in mente il mondo divino. Se sei nel mondo divino, prima agirai e poi penserai; se scendi nel mondo umano, prima penserai e poi agirai. Perché è così? Perché quando noi agiamo Dio pensa, e quando noi pensiamo Dio agisce. Come procede l'ingegnere? Prima egli studia bene il progetto della casa tenendo a mente una serie di condizioni come le risorse, il materiale e la posizione; quindi egli elabora il progetto e, infine, lo realizza, cioè agisce secondo il progetto pronto. Quindi, se dici che per prima cosa penserai, sei nel mondo umano, se dici che per prima cosa agirai, sei nel mondo divino. A seconda del metodo che applicate, saprete in quale mondo vi trovate. Se scambiate questi metodi, sbaglierete. Se entrate nel mondo divino e pensate prima di agire, sbaglierete. Se entrate nel mondo umano e agite prima di pensare, sbaglierete ancora. I metodi di questi due mondi si differenziano radicalmente, sono rigorosamente definiti, e di conseguenza non possono essere scambiati. E così, penserete e agirete; agirete e penserete. Preghiera segreta 16a lezione del Maestro, tenuta il 14 giugno 1922 a Sofia Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro Противоречия в живота – Лекции от Учителя на Младежкия окултен клас – година I - 1922, том II (Le contraddizioni nella vita - Lezioni del Maestro per la Classe occulta dei giovani – anno I - 1922, vol. II) Prima edizione a stampa, Sofia, 1934 (pagg. 31-60). Traduzione a cura di Valentina Gencheva e Michele Antonio Salvemini per contatti: info.traduzionifraterne@gmail.com [1] Varna e Burgas sono due città della Bulgaria, situate entrambe sulla costa occidentale del Mar Nero. Varna si trova più a nord di Burgas. [2] Il Kamčija (pronuncia: Kàmcia) è il fiume più lungo della Penisola Balcanica, scorre nella parte orientale della Bulgaria e sfocia nel Mar Nero. [3] La Sacra Bibbia: «Ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze» (Is 40, 31). Адрес на коментара Сподели в други сайтове More sharing options...
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