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1941_09_22 DAL NORD VERSO IL SUD


Ани

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DAL NORD VERSO IL SUD

Riflessione

La vita è bella quando tutte le cose succedono al loro tempo giusto. Se non succedono in quel tempo, l’uomo si delude. Lui pensa che non può raggiungere i suoi desideri.

 

Oggi è il 22 settembre, il giorno che il sole va all’estero, nell’altro emisfero. Finora è stato da noi come un ospite. In quel tempo esso rallegra la gente, rallegra i fiori, gli alberi e le erbe, fa tanti beni e quando finisce il suo lavoro si prepara per partire. Dove proprio va il sole, che cosa farà, per tanti questa è una incognita X. La X  ⃰(x scritto in stile manoscritto si scrive  )(/ non è nient’altro che due semicerchi, toccati in un punto nella loro parte più sporgente. È importante trovare che cosa potrebbero fare due schiene, toccate in un punto comune. Se due soldati appoggiassero le loro schiene per sparare, loro si aiuterebbero reciprocamente. Qualche volta l’uomo pensa di poter fare tante cose da solo. Anche da solo potrà fare qualcosa, ma in due potranno fare più lavoro.  Che cosa farai da solo se due nemici sparano su di te, uno sul petto, l’altro sulla schiena? Però se arriva qualche tuo amico e appoggia la sua schiena nella tua, la situazione è buona: tu sparerai avanti, il tuo amico – indietro e caccerete via il vostro nemico.

 

Che cosa sono i due emisferi della terra? L’emisfero boreale è la vita privata dell’uomo e quello meridionale – la vita del vicino. Finora il sole è stato da noi – nell’emisfero boreale. Durante questo tempo noi abbiamo goduto il suo calore e la sua luce, tutti i suoi beni. Esso ci ha lasciato tanta frutta: mele, pere, prugne, uva. I nostri fienili sono pieni di grano. Il sole ha provveduto a noi per l’inverno; da noi dipende distribuire in modo giusto i beni e vivere in modo ragionevole. Il Sole dice: “Io ho compiuto il mio dovere verso di voi. Adesso vado nell’emisfero meridionale per portare là i miei beni. Voi avete da mangiare, siete sistemati. Mangiucchiate, cantate e in primavera verrò per sentirvi”.


Ognuno porta qualche cosa dentro di sé. Anche la giornata di oggi ha il suo contenuto, il suo programma. Se i vostri occhi sono aperti, vedrete attorno a voi quelli che eseguono la volontà Divina e vi rallegrerete. Nella vita e nella natura ci sono tante cose che l’uomo non vede. Perché? – Ancora è nella prigione. Quando uscirà dalla prigione, vedrà il sole, il cielo, i fiori, gli uccelli, le sorgenti e la sua anima  si rallegrerà. Questo è il mondo spirituale.
Pertanto quando i vostri occhi si apriranno al mondo spirituale, ringraziate Dio per la misericordia che ha verso di voi. Direte che vedete tante cose dal mondo spirituale. È importante che cosa vedete – le ombre delle cose oppure la loro realtà. Se vedete le ombre, voi non siete ancora entrati nella realtà. Vedi il ritratto di tuo padre e di tua madre – questa è la loro ombra e non è la realtà. Quando loro ti parlano e ti porteranno alcuni beni, allora diventano reali. Allora reale è ciò che l’uomo vede, ascolta, sente, palpa, annusa. Provate le cose con i vostri sensi  interni ed esterni per differire se sono ombre oppure realtà.


All’uomo moderno sono concesse condizioni buone per il suo sviluppo, ma nonostante questo progredisce poco. Perché? – Lui è innamorato di sé stesso: pensa solo a sé stesso, lavora solo per sé stesso. Dovunque va, si specchia in continuazione, vuole sapere se è vestito bene, se è pettinato, lavato. Non c’è male se l’uomo si prende cura di sé, ma contemporaneamente lui deve prendere in considerazione anche il suo vicino. È da preferire che sia ben vestito, pettinato, lavato che essere con i vestiti strappati, spettinato e sporco. Ma la vita non gira solo attorno a lui. È bene che l’uomo sia sano, con una buona disposizione, che possa lavorare bene, ma deve tener conto per chi lavora. Lui non è arrivato in terra per lavorare solo per sé stesso.

Questa mattina voi siete venuti per sentire qualcosa da me, per riceverlo come colazione. Se fate così io non sarò contento. Io vorrei che voi mangiaste qualcosa, ma che i semi li seminaste in terra in modo che l’anno prossimo avrete alberi da frutta. La mente umana e il cuore umano sono frutteti, nei quali si devono piantare piante di alta qualità e alberi da frutta. I buoni pensieri e sentimenti sono i semi degli alberi da frutta. Non basta solo seminarli per sapere che avete alberi da frutta, ma bisogna anche curarli bene e assaggiare per primi la loro frutta, sapere di quale frutta disponete. Poi, dopo potete offrirne ai vostri amici. È grande la gioia di chi trova nel suo giardino frutta dolce e matura. Lui cammina in mezzo agli alberi, passeggia e si sente contento e felice che il suo lavoro è stato retribuito. Quale sarà la sua situazione se non ha nemmeno un frutto nel suo giardino, mentre invece dai suoi vicini ci sono tanti alberi da frutta, piegati dalla frutta matura e succosa? Lui soffrirà, brontolerà, si stupirà perché Dio ha creato così il mondo. Di chi è la colpa per questo? Di lui stesso. Se avete giardini e campi, seminateli prima di grano e poi dopo di frutta e fiori. Alcuni amano i fiori e si occupano solo dei fiori. Anche questo va bene, ma non dovete trascurare il grano e gli alberi da frutta. I fiori con il loro profumo attirano i vostri vicini; con essi potete solo curarvi, ma non nutrirvi.  Per esempio, chi ha una cattiva disposizione, che annusi una rosa. Se annusarla non aiuta, che prenda qualche petalo di rosa e che lo stropicci sul naso, sulla bocca, sulle orecchie e sulle mani. La rosa cura l’uomo sia fisicamente che mentalmente. Usufruite di tutto ciò che la natura vi ha dato per migliorare la salute, per aumentare la bellezza e la forza.  Dio vuole vedere l’uomo sano, forte, bello.

 

Usate senza rimandare assolutamente i beni e le condizioni che la natura vi ha dato. Non rimandare il lavoro di oggi per domani. Tanti rimandano il loro lavoro dicendo: “Così avremo da fare anche nella prossima vita”. La prossima vita ha un suo programma. Tu devi finire ciò che è previsto in questa vita per proseguire nell’altra. Se oggi comprerai della lana  e la filerai ti farai un vestito con cui ti vestirai. Se non fai il vestito ancora oggi, nella prossima vita sarai nudo. Se in questa vita riempirai i tuoi fienili di grano, avrai da mangiare anche in quell’altra vita. Se in questa vita non hai arato e seminato, nella prossima vita cercherai delle briciole qua e là per mangiare qualcosa. Dopo tutto questo, direte che le condizioni della vita sono cattive.

 

Che cosa sono le condizioni cattive? – La vita passata dell’uomo. Se nel passato qualcuno è stato un principe, disponeva di case, campi, vigneti, giardini, ma si è comportato male con i suoi servi e vicini, lui si prepara un cattivo futuro. I servi e i vicini si ribellano contro di lui e formano una barra come un ostacolo tra la sua anima e Dio. Lui si stupisce perché le sue condizioni sono così cattive e non sospetta che nel passato quand’era principe, non ha utilizzato le buone condizioni e invece di amici ha creato dei nemici. Adesso arriva in terra non come un principe, ma come un servo, come un uomo ordinario per conoscere la propria situazione e risolvere i propri errori. I vostri cattivi pensieri e sentimenti sono i vostri primi nemici che si mettono per la vostra strada e vi ostacolano per proseguire in avanti. Essi sono i vostri servi e vicini che avete trattato male. Proprio per questo si suggerisce all’uomo di vivere bene, di nutrire buoni pensieri e sentimenti per costruirsi la strada verso Dio.

 

Mosè è uno dei grandi consacrati nel suo tempo, ma per un suo errore ha lasciato l’Egitto ed è andato nel deserto, dove ha passato 40 anni come un pastore. Un giorno lui ha visto un rovo bruciare. Si è avvicinato al rovo per capire perché bruciava, ma dal rovo ha sentito una voce: “Togliti le scarpe, perché il posto, dove stai, è sacro”. Un giorno il Sole sorgerà per tutti voi e sentirete una voce: “Toglietevi le scarpe perché il posto dove vivete è sacro”. Dopo aver sentito la voce di Dio dal rovo Mosè si doveva preparare per una nuova missione. Dio gli ha detto: “Ho sentito i lamenti e le sofferenze del mio popolo, ti manderò per liberarlo”. In un primo momento Mosè rifiutò con il pretesto che aveva una pronuncia nasale, che non poteva parlare. In realtà era pauroso, aveva paura di essere preso per l’assassinio dell’egiziano. Fino a quel momento Mosè era coraggioso, decisivo, ma dopo l’assassinio dell’egiziano ha perso il suo coraggio. Ma Dio gli ha detto che manderà insieme a lui il suo fratello Aron, il quale è stato un uomo eloquente. Quando invecchia alcuna gente religiosa e spirituale si rifiuta di lavorare con il pretesto di essere vecchia. Anche Mosè era vecchio quando è andato in Egitto a liberare i suoi connazionali. La vecchiaia non ostacola l’uomo per eseguire la Volontà Divina. E anche avere una pronuncia nasale non è un ostacolo.  Quando un uomo ha una pronuncia nasale? Quando parla molto e lavora poco. Per eseguire il lavoro incaricatogli da Dio, lui deve fare il contrario: parlare poco e lavorare molto. Anche la gente moderna come Mosè si rifiuta di fare il lavoro di cui è incaricato, con il pretesto che non può parlare bene. Da voi non si vuole parlare molto, si vuole solo sollevare la bacchetta magica. Parlerete poco, lavorerete tanto. Voi volete ricevere prima la benedizione Divina e poi dopo lavorare. Non c’è bisogno che vi sia dato tutto insieme. Ogni giorno porta la sua benedizione.  Che cosa fareste se riceveste tutta la benedizione insieme? Immaginatevi che dovete vivere 120 anni e ricevete tutto il cibo necessario in un giorno. Voi non potete mangiare tutto il cibo in un giorno e se sta per un certo tempo esso marcirà.  Vuol dire che per tutti i 120 anni dovete utilizzare il cibo marcio. Questa è la più grande disgrazia che vi potrà succedere. E’ un’altra cosa se tutti i giorni ricevete la vostra razione giornaliera di cibo fresco e pulito. Allora, la vita è bella, quando si esprime con tutti i beni e acquisizioni, con tutte le gioie e tristezze poco a poco, goccia per goccia.  In questo caso neanche le sofferenze di cui avete paura, saranno pericolose. Cosicché la Provvidenza dà le sofferenze alla gente, esse sono una benedizione. L’uomo ha paura di esse perché non le comprende. Con la propria paura lui aggiunge alcune addizioni in esse e così si crea da solo sofferenze inutili. Immaginatevi che sulla penna d’oro, con cui scrivete delle belle cose, mettete un grande diamante, per adornarla. Pensate che scriverete meglio con questa penna? Non scriverete meglio e inizierete a soffrire. C’è un senso a mettere il diamante sul vostro collo, come una collana, ma sulla penna non c’è senso. Ogni cosa dev’essere posata al proprio posto. 

 

Pertanto posate ogni cosa al proprio posto. Se non siete in grado di fare questo, non spostate gli oggetti nella natura. La Natura ragionevole ha posato ogni cosa al suo posto. Qualcuno cammina per strada, sbatte il piede su una pietra e inizia a brontolare: “Perché’ Dio non ha messo occhi sui piedi che vedono dove passano”. Ma davvero, come sembrerebbe l’uomo se avesse gli occhi sui piedi oppure sulle mani e non li avesse sulla testa? Dio ha messo gli occhi, le orecchie, il naso, la bocca sul posto più importante – sulla testa; nel cuore Lui ha messo i sentimenti – per soffrire e per gioire. Gioite anche quando soffrite. Il primo che ha sofferto è stato Dio e continua a soffrire ancora. Ma voi pensate che quando Lui vi dice che cosa dovete fare e come lo dovete fare e voi non gli obbedite non Lo fate soffrire? Voi chiedete da Lui tutto ciò di cui avete bisogno ma quando si arriva ad eseguire la Sua volontà fate il passo indietro. Dio ha creato il Sole, la Luna, le stelle, tutte le buone condizioni per voi per studiare, per svilupparvi e per gioire e dopo tutto ciò voi vi chiedete: “Ma esiste Dio o no?”. Questo è come se quando tu vedi l’amore, le cure dei tuoi genitori per te chiedi se hai una madre e un padre o non ne hai. Vivere con dei pensieri di negazione, questo vuol dire sfigurare te stesso. Non chiedere allora perché sei brutto, perché il tuo volto si scurisce.  Ogni dubbio, ogni sospetto, mancanza di fiducia porta oscurità nella tua mente e poi il volto dell’uomo si oscura e imbruttisce. Se sei nato ed esisti, vivi, usufruisci dei beni della vita, tu devi conoscere e amare Dio, devi credere in Lui senza averLo visto. Che cosa succederà se Dio si manifesterà in mezzo alla gente che Lo vede così come l’allievo vede il suo maestro? Se il maestro insegna le sue lezioni da casa sua, come sulla radio, e gli allievi ascoltano la sua voce e fanno i loro compiti, loro non avranno paura di lui.  Faranno degli errori, li correggeranno da soli e faranno i loro compiti. Ma se il maestro è irascibile ed entra nella classe con una verga in mano e a ogni errore batte con la verga quello, batte l’altro, loro avranno paura e terrore di lui, il loro pensiero si confonderà. Allora non è meglio che il maestro sia invisibile per i suoi allievi? Dio non s’irrita, ma è giusto e amante. Lui lascia che la gente faccia da sola i propri compiti. Quando Lo cercano con un cuore pulito, Lui subito corre ad aiutarli. L’educazione moderna non è ancora arrivata a quel livello da poter godere i risultati. Ci sono metodi comuni per l’educazione, ma ci sono anche quelli individuali. Il gatto lo fai educare in un modo, il cane – in un altro, il lupo – in un terzo e l’uomo in un modo particolare. Poi per tutta la gente non possiamo applicare uno stesso metodo. Quando vuoi fare obbedire il gatto, lo prenderai per la coda in un posto speciale. Se non lo prendi in quel posto puoi fare quel che vuoi, ma esso non capisce. Entrerà in casa tua e prenderà quello che troverà. L’uomo però sta molto più in alto del gatto. Ecco perché quando entrate nella casa Divina non prendete niente senza il permesso. Finché non arriva Dio e vi permette di prendere qualche cosa, starete in disparte. Ogni cosa che è stata data con amore e disposizione e va benedetta.

 

E così, quando entrate nel vostro altare siate in ordine. Fate una prova ancor oggi per essere ordinati con la vostra mente e il vostro cuore. Mettete nella vostra mente solo un pensiero, ma che sia sacro; un sentimento nel vostro cuore, ma che sia sacro. Gioite ai beni Divini, alla benevolenza Divina verso di voi.  Gioite che c’è Uno nel mondo, Chi è benevolo verso tutte le anime. Non c’è un essere, piccolo o grande che Lui non ha soddisfatto in modo migliore per esso. Non c’è un essere che non ha provato la benevolenza Divina e l’amore verso di sè. Con che cosa Gli dobbiamo rispondere e ringraziare? Solo con una cosa: con l’esecuzione della Sua volontà. Dio fa per noi tutto ciò che noi non possiamo fare. Non dobbiamo anche noi eseguire la Sua volontà in terra e non costringere Lui a scendere da noi? Quando ci aiutiamo reciprocamente, noi eseguiamo la volontà Divina. Lui si manifesta attraverso di noi e prova gioia quando distribuiamo in modo giusto i beni che Lui ci ha dato.
 
La gente piuttosto ha paura di Dio invece che amarlo. Essi hanno paura a non sbagliare, a non provare la Sua verga sulla propria schiena. Dio non si serve di nessuna verga. Questo è un concetto meccanico di Dio. Quando vede un uomo sbagliare, Dio sorride. Vede un bambino rubare mele da un frutteto, Lui ancora sorride e osserva che cosa farà il contadino. Quest’ultimo prende una verga e va verso il bambino per punirlo. Lui pensa che gli alberi sono suoi, che li ha recintati per il bene di essi. Sia il contadino che il bambino vivono in un’illusione. Il bambino pensa che gli alberi sono di Dio e per questo non occorre chiedere un permesso per raccogliere due-tre mele. E’ vero che tutto è di Dio, ma prima di salire sull’albero, il bambino doveva chiedere un permesso al Padrone dell’albero. Visto che non ha fatto questo, lui ha provato la verga del secondo padrone – del contadino. 

 

E’ grande l’avidità della gente moderna e per questo che non va d’accordo. Loro si offendono uno con l’altro sia con una verga in mano che con delle parole rozze, con dei sentimenti rozzi. Nel mondo Divino la rozzezza è esclusa. Se una persona si irrita al posto e tempo giusti è una cosa, ma essere sgarbato è un’altra cosa. Se non t’irriti al momento giusto tu diventi sgarbato. Se vedo un bambino porgere la mano con un fiammifero acceso verso il fieno nel fienile, subito gli batterò la mano  per buttare il fiammifero lontano dal fienile. Questa non è una cattiveria, ma è un’ira manifestata giustamente. Io non ho il tempo per parlargli – esso ha già posato il fiammifero verso il fieno. Poi dopo mi avvicinerò al bambino e gli dirò: “Tu vuoi fare qualcosa di bello, ma non hai scelto il posto. Se dai fuoco al fieno, gli animali moriranno di fame, non ci sarà da mangiare. Se vuoi accendere qualche cosa, vai in chiesa e accendi tutte le candele”. Adesso dico anche a voi: quando volete accendere qualche cosa, andate nella casa di qualche persona povera e sofferente, che vive nel buio e freddo, e accendetegli la candela per gioire della luce: accendete il fuoco nel suo focolare per scaldarsi, per far muovere le sue giunture ghiacciate. Questo vuol dire vivere ragionevolmente. Andate nelle case della gente per accendere le loro menti e i loro cuori. Questo è il compito di ogni uomo.  

 

Pertanto saprete che l’uomo non è nato per vivere per sé stesso, ma per Dio. Vivete per Dio e morite per Dio. Chi muore per il Grande, nel mondo lui passa da un mondo più basso in un mondo più alto. Se il povero muore per la povertà e nasce per la ricchezza, questa morte è giusta.  E’ terribile quando qualcuno muore e non può rompere il suo legame con la terra. Qualcuno sta nel suo letto, lo pensano morto e lui è legato con migliaia di fili per terra, non si può liberare; lui da solo non vuole rompere i suoi legami, questi che lo circondano neanche loro li possono rompere e lo straziano. Quando arriva la vostra ora per partire è bene se voi da soli avete rotto tutti i legami con la terra, che avete messo i vestiti nuovi, le scarpe nuove, ben pettinati e lavati. Mentre siete ancora in terra dovete aver tolto gli abiti vecchi ed aver indossato quelli nuovi. Chi vuole manifestarsi davanti al volto di Dio deve essere vestito con abiti nuovi, puliti. Quando il figliol prodigo è tornato da suo padre, il padre ha ordinato ai suoi servi che gli togliessero gli abiti vecchi e rotti, che lo lavassero, che gli mettessero abiti nuovi e che dopo potesse manifestarsi davanti a lui. Poi suo padre lo ha abbracciato, lo ha baciato e gli ha chiesto: “Figlio mio, hai visto che cos’è la terra?” Tutta la gente è passata dall’ esperienza del figliol prodigo, tutti hanno mangiato e bevuto, hanno disperso tutto, ma sono pochi quelli che sono pronti a tornare dal loro padre con pentimento e umiltà e desiderare di diventare suoi servi. E così, fate ciò che volete, ma giudiziosamente e con Amore. Volete dire a qualcuno una parola severa – ditela con Amore. Applicate l’Amore dappertutto. Quando conoscete la legge del cooperare, applicatela con Amore. Qualcuno possiede un campo, ma non ha i mezzi per gli operai. Se 40-50 persone impegnano il loro lavoro insieme, in un giorno lo areranno. Poi dopo lui aiuterà gli altri. Quando lavorate con amore, favorirete la benevolenza degli esseri ragionevoli. Se gli volete bene, loro vi aiuteranno nel risolvere ogni lavoro di carattere mentale, cardiale o fisico.

 

“All’inizio fu il Verbo e il Verbo fu Dio”. Il verbo è la cosa ragionevole nel mondo, attraverso la quale Il Grande c’invoca a un lavoro sacro. Se sei un padre, una madre, un fratello, una sorella, un maestro, un sacerdote, un servo, esegui la tua mansione così come Dio la esegue. Ci sono dei modelli nel mondo che dovete seguire. E’ stato detto nella Scrittura, che per Israele Dio fu come un cammello carico. State attenti a non trovarvi anche voi nella stessa situazione e caricare Dio con i vostri sbagli. Ogni pensiero ingiusto, ogni sentimento cattivo sono un carico con il quale sovraccaricate il vostro carro Divino. E’ detto nella Scrittura: “Cercatemi in un giorno triste?”. Questo vuol dire: cercate Dio con tutto il vostro cuore, con tutto il vostro amore. Solo in questo caso sarete liberi dalle difficoltà e sofferenze, dalle seduzioni e malattie. Le seduzioni sono le debolezze della vita umana. 

 

Lavorate consapevolmente su di voi, per illuminare la vostra mente, per percepire il grande e il bello nella vita. Qualcuno rinuncia a lavorare in terra e desidera andare nell’altro mondo, che si riposa lì. Che cosa farete nell’altro mondo se non siete preparati? Neanche lì vogliono gente incapace. E’ un’altra cosa se voi foste un grande musicista, pittore, filosofo, scienziato – riuscirete in ogni caso a fare qualche lavoro. E l’uomo ordinario che cosa farà – lui ha appena iniziato a imparare l’alfabeto. Che cosa dirà quando andrà nell’altro mondo e chi lo capirà? Se sei bulgaro, dirai: “Dobar den”  ⃰[1], ma nessuno ti capirà. Sia in questo che nell’altro mondo si capiscono soltanto queste parole, che portano la luce. Se dici a qualcuno la parola “ascolta”, soprattutto la tua mente, il tuo cuore e la tua volontà devono iniziare a lavorare. Quando vi trovate in una difficoltà dite: “Ascoltaci, o, Dio”. Il Dio risponde alla vostra preghiera e la Sua mente e la Sua volontà iniziano a lavorare per voi.  Prima di aver chiesto qualcosa a Lui, Lui soddisfa i vostri bisogni. Quando qualcuno dice che ascolta, questo vuol dire che la sua mente, il suo cuore e la sua volontà iniziano a lavorare.

 

E’ ora ormai per uscire dalla vita vecchia ed entrare in quella nuova. Finché il bambino è ancora nelle mani di sua madre, vive in modo vecchio – senza alcuno sforzo. Subito dopo che si mette in piedi, esso entra nella vita nuova. La gente moderna si è messa in piedi da tanto tempo, ma non vive in modo nuovo. Cercate di non ritardare. Dopo di voi arriveranno altre generazioni che vi sorpasseranno. Direte che non credete in Dio. Questo non è vero. Voi siete credenti, ma non volete ammetterlo. Siete saliti su un trono alto, non siete pronti per il lavoro che si esige da voi e non volete scendere giù.  Prendi la zappa e inizia a lavorare; chi si siede sul trono è pronto. Lavorate con Amore, per dare senso alla vostra vita. Anche mentre respirate potete inviare i vostri pensieri e sentimenti buoni verso quelli che ne hanno bisogno. Quei pensieri e sentimenti cattivi che avete nutrito dentro di voi, trasformateli in buoni. Volete picchiare qualcuno. Fermatevi per un attimo, prendete il pennello e dipingete un quadro; prendete un martello e una pietra per scolpire una statua; prendete la penna in mano per scrivere qualcosa di bello. 

 

Così, lavorate con Amore. Qualsiasi cosa facciate, per quanto piccola sia, essa sarà benedetta. Fuori dall’Amore anche i lavori grandi restano senza risultato. Se date a qualcuno un milione senz’Amore, tutto si scioglierà e sparirà. L’amore mette forza, vita e salute nell’uomo. Lavorate ognuno singolarmente con Amore, lavorate tutti insieme con Amore. Cooperate e lavorate in unità, concordia e Amore. Solo così avrete la benedizione Divina, la gioia Divina e l’allegria Divina.

Dio è Amore per quelli che Lo conoscono, che Lo servono con lo Spirito è la Verità.

 

Conferenza del Maestro, tenuta il 22 settembre 1941, alle ore 5, Sofia, Izgrev. 

Traduzione dal bulgaro – Jeni Dobreva

Redazione – Katia Giannotta

 

[1] In Italiano: Buongiorno

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